Come viene eseguito l'impianto di protesi per aumentare il seno?

Come viene eseguito l'impianto di protesi per aumentare il seno?

Top Doctors
La redazione di Top Doctors
Top Doctors
Scritto da: La redazione di Top Doctors
Editato da: Marta Buonomano il 15/05/2023

Mastoplastica additiva: cosa bisogna aspettarsi dall'intervento? Risponde il nostro esperto in Chirurgia Plastica ed Estetica, illustrandoci i tipi di protesi disponibili e spiegandoci nel dettaglio in cosa consiste questa procedura

Che cosa s'intende per mastoplastica additiva?

L’aumento del seno, conosciuto in medicina come mastoplastica additiva, è una procedura chirurgica che ha come obiettivo quello di aumentare le dimensioni e la forma del seno femminile. Questa tecnica, che prevede l’impianto di una protesi, viene eseguito per:

  • Migliorare la silhouette della donna che ritiene che il seno sia troppo piccolo
  • Correggere svuotamento del seno a seguito di una gravidanza
  • Uniformare la differenza di dimensione tra un seno e l’altro

Quale metodo viene utilizzato per eseguire l'aumento del seno con protesi?

La tecnica che contente di aumentare il volume del seno in modo definitivo è l’impianto di protesi mammarie, anche se esistono altre procedure che prevedono il prelievo di tessuti dal corpo della paziente. La protesi viene impiantata tra la ghiandola mammaria ed il muscolo pettorale e l’incisione effettuata per inserire questa protesi verrà realizzata nell’areola, nell’ascella o nel solco sottomammario servendosi di un’anestesia generale. L’impianto protesico utilizzato durante una mastoplastica additiva è composto da un gel di silicone avvolto da una membrana di silicone ruvida. La forma può essere rotonda o anatomica (a forma di goccia) a seconda delle necessità e delle richieste della paziente.

Quali sono i candidati ideali per questo intervento?

Le pazienti ideali per essere sottoposti a questa chirurgia devono essere in buona salute ed emotivamente stabili, in grado di comprendere il tipo di risultato che si può ottenere a seguito dell’intervento senza avere aspettative utopiche. Per quanto riguarda la mastoplastica eseguita in donne che vogliono recuperare il volume del seno a seguito di una gravidanza, è bene informarle che, in caso di una seconda gravidanza, è possibile che gli effetti della chirurgia svaniscano.

Cosa avviene durante la prima visita con un chirurgo plastico?

Durante la prima visita, il chirurgo plastico valuterà le dimensioni e la forma del seno, l’elasticità della pelle e la salute della paziente in generale, in alcuni casi può anche essere richiesta una mammografia. Verranno inoltre spiegate le possibili tecniche chirurgiche. È importante informare lo specialista nel caso in cui si stiano assumendo farmaci o integratori, se si è fumatori, se si sono avute gravidanze pregresse e/o se vi è la possibilità di una futura gravidanza.

Quali tipi di protesi possono essere utilizzati?

Le protesi possono essere rotonde o anatomiche (a goccia), lisce o ruvide. La scelta della protesi più adatta viene presa a seguito della visita con lo specialista, che valuterà le caratteristiche fisiche della paziente in modo da offrirgli la soluzione più idonea ed armonica. Le protesi lisce sono più economiche, ma a seguito del loro utilizzo è stata riscontrata una maggiore incidenza di contrattura capsulare; mentre le protesi ruvide, più care, riducono i fastidi, le complicazioni e la sensazione di “corpo estraneo”. Le protesi anatomiche sono quelle più richieste in quanto offrono un risultato più naturale rispetto a quelle rotonde (molto utile in caso di mastoplastica a seguito di una gravidanza o nel caso in cui si voglia aumentare la dimensione del seno di molte taglie). Infine, esiste una differenza anche nel materiale che compongono queste protesi: possono avere al loro interno un siero fisiologico o silicone coesivo. 

In cosa consiste l’operazione?

Prima di sottoporsi ad una mastoplastica additiva sarà necessario seguire le indicazioni dello specialista riguardo l’assunzione di liquidi, alimenti, farmaci, fumo e sull’idratazione del seno. Se si sta seguendo una terapia a base di anticoagulanti, questa dovrà essere sospesa prima dell’intervento.
L’intervento, della durata di 1-2 ore, viene eseguito in sala operatoria in anestesia generale. Verrà eseguita una piccola incisione vicino all’areola, all’ascella o al solco sottomammario, in modo da renderla quasi invisibile. Verrà poi sollevato il tessuto mammario e posizionata la protesi. In molte occasioni vengono utilizzati dei tubi drenanti che verranno rimossi il giorno seguente.
A seguito dell’operazione la paziente dovrà attendere almeno 4-6 ore prima di poter assumere liquidi e dopo 24 ore potrà tornare a casa. In caso di dolore, la paziente potrà assumere analgesici, antinfiammatori o antibiotici con protettori gastrici a seconda del caso (è possibile che la paziente lamenti un dolore al seno per un paio di settimane). Inoltre, dovrà indossare un reggiseno speciale per 24 ore al giorno durante un mese. Sarà possibile tornare a lavoro dopo pochi giorni, ma è raccomandato non alzare pesi al di sopra della testa per 2-3 settimane ed evitare il contatto fisico eccessivo per almeno 3-4 settimane.

Quali sono i rischi di una mastoplastica additiva?

L'intervento chirurgico di mastoplastica additiva è una tecnica sicura, a condizione che sia eseguita da un chirurgo plastico qualificato e in una buona struttura. Tuttavia, come per qualsiasi operazione, possono esserci delle complicazioni: la più comune è la contrattura capsulare, che si verifica quando la cicatrice interna che si forma intorno alla protesi si restringe eccessivamente, indurendo il seno. Altre possibili complicazioni, generalmente temporanee, sono:

  • Ematomi
  • Infezioni
  • Alterazioni della sensibilità dei capezzoli

Un rischio estremamente raro è la rottura della protesi con conseguente dispersione del liquido interno. Nel caso in cui l’impianto sia composto da siero, questo può essere assorbito dall’organismo senza causare danni; se invece è composto da silicone è possibile che la capsula creata dal corpo non si rompa (non si noterà alcun cambiamento) o, in caso di rottura, si potrà assistere allo svuotamento del seno. In caso di rottura di una protesi, sia in silicone che composta da siero, sarà necessario effettuare un nuovo intervento chirurgico per rimpiazzare il vecchio impianto.

Come si è evoluta la tecnica nel corso degli anni?

Una delle principali differenze tra l’attualità ed il passato è la qualità della protesi. Oggigiorno si utilizzano maggiormente le protesi con gel coesivo in modo da non doverle sostituire dopo dieci anni (dovrà comunque essere effettuato un controllo) e a forma anatomica, in modo da offrire alle pazienti un risultato sempre più naturale. Inoltre, per quanto riguarda la chirurgia, l’incisione viene eseguita a livello perialveolare in modo da non lasciare cicatrici visibili e non viene reciso il muscolo pettorale, garantendo un postoperatorio meno doloroso ed evitando un eventuale movimento della protesi all’interno del seno.

Chirurgia Plastica, Estetica e Ricostruttiva