Craniostenosi: di cosa si tratta?

Craniostenosi: di cosa si tratta?

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Scritto da: La redazione di Top Doctors
Editato da: TOP DOCTORS® il 13/04/2024

 

La craniostenosi è la chiusura prematura di uno o più suture craniche, responsabili della corretta crescita del cranio del bambino. È congenita, cioè si presenta dal momento della nascita ed è evolutiva, comportando, in questo modo,una conseguente malformazione che peggiora nel corso dei primi mesi di vita. La maggior parte dei casi di craniostenosi sono sporadici; tuttavia, in alcuni esistono fattori genetici. Sono stati effettuati studi anche sui fattori del metabolismo, posizionali e iatrogenici come possibili cause di alcuni casi specifici.

Classificazione per sutura:

1.       Scafocefalia e Dolicocefalia: chiusura anticipata della sutura sagittale che provoca un aumento del diametro anteroposteriore della testa, una sporgenza dei lobo frontale e occipitale e nel 30% dei casi può essere associata a un disturbo neuropsicologico. È la patologia più frequente e di solito non comporta una elevata pressione endocranica.

2.       Plagiocefalia anteriore o posteriore (testa asimmetrica): Sinostosi coronale unilaterale che causa un appiattimento occipito-parietale unilaterale, la dislocazione anteriore dell’orecchio e un rigonfiamento della bozza frontale omolaterale. È la seconda patologia più comune.

3.       Brachicefalia: malformazione dovuta a una saldatura ossea prematura della sutura coronale bilateralmente. Si caratterizza per una diminuzione del diametro antero-posteriore e da un appiattimento della fronte. È più frequente nelle donne.

4.       Trigonocefalia: dovuta alla precose fusione della sutura metopica. Provoca una fronte con forma triangolare e rende difficile l’aprtura oculare. Può essere associato a mutazioni genetiche.

5.       Plagiocefalia posteriore: in questo caso la sutura interessata è quella laboidea ed è caratterizzata da un appiattimento unilaterale posteriore, associato a una prominenza parietale controlaterale.

6.       Oxicefalia: malformazione caratterizzata da un allungamento del diametro verticale del cranio ed un accorciamento di quello trasversale. È molto rara, e può causare neurite ottica  e disturbi visivi.

 

Craniostenosi: diagnosi

Una volta che esiste il sospetto clinico, è importante eseguire una TAC associata a un esame radiologico del cranio per confermare la chiusura delle suture craniche  ed escludere eventuali anomalie celebrali. Il trattamento è chirurgico e deve essere eseguito da uno specialista in Neurochirurgia pediatrica con esperienza in questo tipo di malformazioni. L’operazione deve essere eseguita entro i 7 mesi di vita del neonato e consiste nel separare le ossa craniche (osteotomia) tagliando i bordi saldati della sutura. Questo consente di ampliare i bordi suturali, aumentando il diametro biparietale e riporatndo alla normalità le curve del cranio. In alcuni casi, risulta necessario l’utilizzo di tecniche endoscopiche. I risultati sono eccellenti, sia sotto il profilo estetico che funzionale.

 

 

Neurochirurgia