Ginecologia Oncologica: il tumore all’utero

Ginecologia Oncologica: il tumore all’utero

Editato da: TOP DOCTORS® il 13/04/2024

Cos’è il tumore all’utero? Come si diagnostica? Come si cura? Il Dott. Prof. Paolo Zola, esperto in Ginecologia ed Ostetricia, risponde alle nostre domande sui tumori dell’endometrio, tra i più diagnosticati alle donne

 

 

Cos’è il tumore all’utero? 

“Tumore dell'utero” è un'espressione troppo vaga. Bisogna, infatti, distinguere tra il tumore che insorge sulla mucosa che riveste la cavità interna dell'utero (tumore endometriale) e i più rari tumori che insorgono nella parete dell'utero (tumori mesenchimali). A parte, poi, va considerato il tumore del collo dell'utero, che ha caratteristiche e origini proprie.

Il tumore dell'endometrio è molto diffuso nei paesi occidentali ed è la seconda neoplasia ginecologica dopo la neoplasia mammaria.

Ne esistono di due tipi: il tipo uno e due. Il primo ha una prognosi relativamente benigna con una probabilità di guarigione al primo stadio di circa il 90%, mentre il tipo due è più aggressivo e ha una probabilità di guarigione, sempre al primo stadio, intorno al 75%

 

Quali sono le cause del tumore all’utero?

Le neoplasie endometriali insorgono generalmente in donne oltre i 50 anni d’età ed in menopausa (meno del 15% insorgono in età fertile).

Quelli di tipo uno correlano con obesità, ipertensione e diabete. Un altro fattore di rischio è una terapia ormonale a base di estrogeni non bilanciati con i progestinici. Va inoltre segnalato che alcune terapie utilizzate per il trattamento del carcinoma mammario possono indurre neoplasie uterine.

Per quel che riguarda l'ereditarietà, le neoplasie endometriali rientrano in alcune sindromi che hanno alla base alterazioni di alcuni geni, insieme alle neoplasie mammarie e del grosso intestino.

 

Quali sono le conseguenze del tumore all’utero? 

Il principale sintomo è il sanguinamento dai genitali in una paziente in menopausa, oppure un sanguinamento anomalo (es. mestruazioni con eccessive perdite di sangue o perdite non spiegate fuori dalle mestruazioni) in pazienti regolarmente mestruate. Questo evento è raro dal momento che la maggior parte delle pazienti affette da neoplasie endometriali sono in menopausa.

Il dolore è eccezionale e compare solo in casi di lesioni molto estese.

 

Come si diagnostica un tumore all’utero? 

In caso di una perdita di sangue anomala sia in menopausa che no, la visita clinica associata ad un’ecografia transvaginale sono i primi passi da compiere per arrivare ad una definizione diagnostica.

La semplice visita clinica può non evidenziare una lesione presente nella cavità uterina, ma la sua integrazione con l'ecografia transvaginale permette di porre un forte sospetto che la successiva isteroscopia (esplorazione della cavità endometriale mediante fibre ottiche) permetterà di chiarire.

La biopsia confermerà o smentirà i dubbi posti dagli esami descritti sopra. In circa 80-85% dei casi la diagnosi viene fatta in fase iniziale quando la lesione è ancora confinata al corpo dell'utero (Stadio I) con una probabilità di controllo definitivo della malattia intorno al 85-90% a cinque-dieci anni.

 

Come si tratta un tumore all’utero?  

Il trattamento cardine è la chirurgia, che prevede l'asportazione dell'utero in toto con le ovaie. Si discute sulla necessità di asportare anche i linfonodi satelliti soprattutto nei casi molto iniziali.

La radioterapia integrata o meno con la chemioterapia è riservata ai casi avanzati o con caratteristiche biologiche di alta aggressività.

L'intervento può essere eseguito sia a cielo aperto che in via laparoscopica e le tecniche attuali permettono un controllo del dolore molto efficace.

 

Editor Karin Mosca

Ginecologia e Ostetricia a Torino