L’ureteroscopia per combattere le patologie dell’uretere

L’ureteroscopia per combattere le patologie dell’uretere

Editato da: Serena Ponso il 06/11/2023

Uomo, di 50 anni d’età e in sovrappeso: è questo l’identikit dei pazienti che con maggior frequenza manifestano calcoli nell’apparato urinario, una patologia frequente legata a diete povere di liquidi, frutta e verdure e con dei valori alti di proteine, calcio e sale. Questa, come altre patologie, può essere trattata grazie all’ureteroscopia, un esame strumentale efficace e sicuro: ce ne parla il Dottor Roberto Galdini, esperto in Urologia in provincia di Lecco

Che cos’è l’ureteroscopia?

L’ureteroscopia consiste in un procedimento di tipo endourologico, al fine di diagnosticare o trattare alcune patologie dell’uretere o della vie escretrici intrarenali.

Nell’ultimo decennio si è affermata la Retrograde Intra Renal Surgery (RIRS, ovvero Chirurgia Intra Renale Retrograda), attraverso la quale è possibile esaminare per via endoscopica anche la via escretrice superiore per una diagnosi più accurata e precisa.

Cosa prevede l’ureteroscopia?

Tale tecnica è prevista nei casi di corpi estranei che risalgono, tumori della via escretrice, stenosi ureterali, giunto pielo-uretale, infundiboli caliceali, e viene realizzata con uno strumento specifico, ovvero l’ureterorenoscopio, strumento a fibre ottiche di pochi millimetri di diametro che attraverso l’uretra e la vescica raggiunge l’uretere. Proprio grazie all’uso della telecamera, è possibile esplorare l’uretere e le cavità renali in modo da individuare eventuali malattie e, inoltre, grazie ad un canale di cui è dotato tale strumento, vengono introdotti strumenti che permettono di operare all’interno delle vie escretrici (laser ablazione di tumori e angiomi, asportazione di frammenti, rottura di calcoli renali, ecc).

Generalmente la durata dell’intervento varia tra i 15 e i 60 minuti. L’ureterorenoscopia, nella maggior parte dei casi, consente di risolvere il problema dei calcoli renali.

 

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Perché l’ureteroscopia è una tecnica innovativa?

Grazie agli sviluppi tecnologici, la tecnica della RIRS ha conosciuto notevole passi avanti ed è divenuta meno traumatica e più efficace. In particolare:

  • Sono state migliorate le caratteristiche degli ureterorenoscopi flessibili: miniaturizzazione, aumento del calibro del canale operativo, aumento dei gradi di flessione;
  • È previsto l’uso di nuovi accessori.

Quali sono i vantaggi dell’ureteroscopia?

Per trattare i calcoli renali sono previste anche altre terapie come la litotrissia extracorporea (ESWL). Tuttavia, la RIRS presenta maggiori vantaggi: difatti è possibile frammentare qualsiasi calcolo indipendentemente dalle dimensioni, dalla posizione e dalla composizione e, se confrontata con la nefrolitotomia percutanea (PCNL), rappresenta una tecnica meno invasiva che si traduce in rischi minori e degenza più breve.

Quali sono gli svantaggi dell’ureteroscopia?

Vi sono alcuni aspetti meno positivi: la RIRS richiede anestesia, ricovero e, quindi, maggiori possibilità di complicanze. Rispetto alla PCNL, invece, è caratterizzata complessivamente da minor percentuale di successo o dalla necessità frequente di dover eseguire più di una procedura per ottenere la completa liberazione del rene dai calcoli (stone free). Infine, uno degli svantaggi della RIRS può essere rappresentato dai costi di gestione.

 

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