Aritmie giovanili: alterazioni anomale del ritmo cardiaco
Autore:Le aritmie giovanili sono un disturbo del ritmo cardiaco che può colpire i giovani inaspettatamente. Il Dott. Alberto Giannoni, specialista in Cardiologia, ci parlerà delle cause delle aritmie giovanili, dei sintomi da riconoscere e dei trattamenti disponibili per garantire una salute cardiaca ottimale nelle fasce di età più giovani
Che cosa sono le aritmie giovanili?
Le aritmie giovanili sono alterazioni del ritmo cardiaco che possono manifestarsi con battiti cardiaci irregolari, veloci o lenti. Queste condizioni possono essere congenite o acquisite. Tra le cause ci sono infatti le anomalie congenite del sistema elettrico del cuore o delle coronarie, malattie dei canali di membrana o di proteine strutturali delle cellule cardiache (cardiomiociti), come nel caso delle canalopatie (sindrome di Brugada, sindrome del QT lungo o corto, tachicardia polimorfa catecolaminergica) o delle cardiomiopatie (ipertrofica, aritmogena, dilatativa). Esistono tuttavia anche condizioni acquisite come in seguito a infezioni, spesso su base virale, del muscolo cardiaco (miocarditi) o ad abitudini di abuso di alcool o di sostanze stupefacenti.
In ogni caso, spesso le aritmie vengono generate da elementi scatenanti (sport, distress emotivo, deprivazione di sonno..), che colpiscono un cuore vulnerabile. Comprendere queste cause e i fattori di rischio può aiutare a prevenire o gestire le aritmie giovanili.
Quali sono i sintomi delle aritmie giovanili da riconoscere?
Molti giovani con aritmie possono essere asintomatici, il che significa che non sperimentano alcun sintomo evidente. Però, riconoscere i sintomi delle aritmie giovanili sintomatiche è fondamentale per una diagnosi tempestiva. I segnali di allarme possono essere:
- palpitazioni
- vertigini
- svenimenti improvvisi
- affaticamento
- mancanza di respiro
- dolore toracico
Ricorda che, l'attenzione a questi segni può aiutare a prevenire complicazioni e adottare un trattamento appropriato. Un altro elemento rilevante è la storia familiare, che consente soprattutto nelle forme congenite di identificare precocemente soggetti a rischio. Per questo motivo spesso la ricerca di casi a rischio dovrebbe estendersi anche ai familiari di primo grado di soggetti che hanno sperimentato problematiche aritmiche.
Diagnosi e trattamenti delle aritmie giovanili
La diagnosi delle aritmie giovanili coinvolge una serie di test e valutazioni, tra cui esami di come l'elettrocardiogramma (ECG) a riposo o da sforzo, il monitoraggio elettrocardiografico nelle 24 ore secondo Holter, ecocardiografia o la risonanza magnetica cardiaca e test genetici. Questi esami aiutano a identificare il tipo di aritmia, la sua gravità e le eventuali cause sottostanti.
Il trattamento delle aritmie giovanili dipende dalla gravità dei sintomi e dalla causa sottostante. Le opzioni di trattamento possono includere modifiche dello stile di vita, l’uso di farmaci antiaritmici per regolare il ritmo cardiaco, dispositivi impiantabili come pacemaker o defibrillatori automatici, e in alcuni casi, procedure invasive come l'ablazione transcatetere per correggere anomalie elettriche specifiche. È importante lavorare a stretto contatto con un cardiologo specializzato per determinare il trattamento più adatto a ogni singolo caso.
Bisogna tener presente che affrontare un disturbo del ritmo cardiaco può essere emotivamente impegnativo per i giovani. Pertanto, è importante fornire un adeguato supporto emotivo e psicologico ai pazienti e alle loro famiglie, gestendo la complessità individuale con il supporto oltre che del cardiologo anche del genetista clinico e dello psicologo.