Arteriopatia periferica: perché le arterie si ammalano?
Il nostro esperto in Chirurgia Vascolare a Ferrara, il Prof. Vincenzo Gasbarro, ci parla dell’arteriopatia periferica: una condizione che può essere invalidante per chi ne soffre
Che cosa s’intende per arteriopatia periferica?
L’arteriopatia periferica è una patologia dei vasi arteriosi invalidante, poiché limita le attività quotidiane del paziente che convive con il dolore, intermittente o continuo, agli arti inferiori, o con quadri più gravi come l’ulcera o la gangrena del piede.
Per quale motivo le arterie si ammalano?
Le arterie si ammalano perché al loro interno si formano delle placche di calcio e colesterolo, che impediscono al sangue di arrivare correttamente alla gamba, con riduzione di apporto di ossigeno e dei nutrienti necessari a svolgere le sue funzioni. Il primo segno d’allarme è dato quindi dal dolore all’arto inferiore durante il cammino, questo scompare quando il paziente si ferma. Se questo primo segno viene ignorato, il dolore passa da intermittente a dolore a riposo accompagnato da lesioni trofiche di difficile guarigione.
Quali fattori possono causare l’arteriopatia periferica?
Le principali cause ai arteriopatia sono il fumo, il diabete, l’ipercolesterolemia, l’insufficienza renale, la vita sedentaria del paziente: per questi motivi al giorno d’oggi rappresenta una patologia comune, andando ad impattare su circa il 10% della popolazione italiana e di questi la maggior parte sono pazienti ultrasettantenni.
È importante quindi controllare questi fattori di rischio abolendo soprattutto il fumo e monitorare col Medico Curante la glicemia e colesterolo per preservare la salute delle arterie.
Come affrontare l’arteriopatia periferica?
Quando un paziente ha già sviluppato i sintomi è importante che vi sia una terapia antiaggregante e che il paziente venga stimolato a camminare il più possibile nelle fasi precoci della malattia. Il paziente deve poi essere indirizzato verso uno specialista in chirurgia vascolare che eseguirà un ecocolordoppler per avere “una prima fotografia” dello stato di malattia dell’arteria, che potrà essere seguito da esami più specifici come l’Angio-TAC.
Nei casi avanzati verrà eseguito un intervento chirurgico il cui scopo è quello di andare a riportare il adeguato flusso di sangue alla gamba, risolvendo così i sintomi del paziente.