Calazio: perché si manifesta?

Calazio: perché si manifesta?

Editato da: Antonietta Rizzotti il 30/03/2023

Un notevole numero di ghiandole, note con il nome di Meibomio, dal nome dell’anatomico che per primo le descrisse, è allocato nello spessore delle palpebre. Il loro prodotto, prevalentemente di natura lipidica, partecipa alla composizione del Film Lacrimale, con la funzione di rallentarne l’evaporazione. Il Dott. Gaetano Gallo Afflitto, esperto in Oculistica ad Agrigento, spiega che cos’è la Calazio

Caratteristiche principali di un’infiammazione a carico dell’apparato ghiandolare

Queste ghiandole raggiungono la superficie oculare attraverso i collaretti dei dotti ghiandolari, che visivamente è possibile visualizzare, talvolta anche ad occhio nudo, sul margine palpebrale. Ogni processo infiammatorio del bordo palpebrale tende a coinvolgere le ghiandole di Meibomio, ed essere causa di disconfort lacrimale cronico.

Il calazio colpisce l’occhio, nello specifico può colpire la palpebra superiore o la palpebra inferiore.

Il processo infiammatorio cronico a carico dell’apparato ghiandolare è causa della alterazione quali-quantitativa del secreto, che tende ad essere più denso ed abbondante e a ristagnare nella struttura ghiandolare, manifestandosi talvolta clinicamente con un fastidioso e antiestetico rigonfiamento localizzato nello spessore della palpebra superiore e/o inferiore: Calazio.

Sguardo di donna

Quali sono le cause e i principali fattori di rischio della Calazio?

Concause di tale patologia, possono essere l’ostruzione meccanica del dotto per alterazione del microbio della superficie oculare o residui trucco; vanno tenuti in considerazione disturbi refrattivi dell’occhio o implicazioni di natura alimentare.

La gestione del disconfort oculare, per la sua complessità, e per la necessità di una diagnostica completa, di un follow-up prolungato ed una terapia cronica adeguata deve essere affidata ad un centro di alta specializzazione.

Trattandosi di patologie cronico recidivanti, al fine di migliorare la compliance e l’aderenza alle terapie, il centro di cura non può essere lontano dalla residenza del paziente.

Disconfort lacrimale, disturbi di lacrimazione, iperemia del bordo palpebrale e congiuntivale, meritano considerazione tempestiva, al fine di individuare la causa del disturbo, e l’inizio di una terapia mirata all’eliminazione della causa, e prevenire l’insorgenza delle complicanze (calazio e orzaiolo), soprattutto se si considera la tendenza alla recidiva multipla e spesso la necessità di dovere poi ricorrere alla rimozione chirurgica.

Quando purtroppo la prevenzione fallisce, nelle forme lievi talora solo impacchi caldo-umidi, nelle modalità indicate durante la consulenza medica, possono essere risolutivi, in alternativa, la terapia farmacologica a base di antibiotici e cortisone.

Qual è la cura del calazio?

Nella maggior parte dei casi, il calazio guarisce spontaneamente nel giro di qualche settimana. In caso contrario, la terapia per il calazio potrà prevedere l’uso di farmaci antinfiammatori steroidei, ossia i corticosteroidi.

Quando è necessaria la terapia chirurgica?

Se il calazio si consolida e rimane incistato, l’ultima terapia è quella chirurgica vera e propria: l’escissione.

Non si tratta dunque di un problema banale e il tipo di terapia indicata, generalmente, è meno aggressiva quanto più precoce è il momento della visita che diventa dunque determinante per l’evoluzione della storia.

Oculistica a Agrigento