Calcoli renali: come prevenirli?

Autore: Prof. Carlo Tallarigo
Pubblicato: | Aggiornato: 22/03/2023
Editor: Cecilia Ghidotti

I calcoli urinari sono delle vere e proprie pietre che si formano nelle urine a partire da un nucleo centrale e che tendono progressivamente ad aumentare di volume per sovrapposizione di sali per lo più di calcio disciolti nelle urine. Il Prof. Carlo Tallarigo ci spiega in questo articolo come riconoscere e prevenire i calcoli renali

Distinguere i calcoli renali

In genere i calcoli che restano all'interno dei reni non danno sintomi, o producono solo un senso di peso o un leggero dolore al fianco. Quando invece si muovono verso la vescica e vanno a intasare la via urinaria fermandosi a livello del passaggio fra rene e uretere o lungo il decorso dell'uretere, allora possono provocare dolori anche forti al fianco e all'addome con nausea e vomito, le cosiddette coliche, che a loro volta possono associarsi a sangue nelle urine e febbre.

Come si formano?

Nella maggioranza dei casi i calcoli si formano per una tendenza congenita dei reni a concentrare le urine provocando la cristallizzazione dei sali di calcio ed acido urico normalmente presenti nelle urine. Questa tendenza congenita è dimostrata dal fatto che usualmente si trovano altri componenti della stessa famiglia sofferenti di calcolosi urinaria. Altre concause possono essere:

  • La disidratazione osservabile soprattutto nei mesi caldi estivi e nelle donne che, più degli uomini, tendono a bere poco durante il giorno;
  • L'eccesso alimentare di: latte e latticini, thè e cioccolata per la calcolosi di ossalato, selvaggina, frattaglie (fegato, trippa, ecc.), pesce conservato.

Ci sono infine delle malattie congenite o acquisite dell'intestino, dei reni e delle paratiroidi che predispongono alla formazione dei calcoli.

La prevenzione

La migliore prevenzione consiste nell'assumere una quantità abbondante di liquidi durante la giornata. Usualmente si dice al/alla paziente di bere almeno 2 litri di acqua al giorno indipendentemente dalla sete. Ci sono poi delle diete specifiche che si possono seguire, ma che richiedono costanza e spesso una buona dose di spirito di sacrificio. Infine bisogna individuare possibili cause di dilatazione dell'apparato urinario prodotte per lo più da malformazioni congenite (stenosi del giunto pielo-ureterale, reflusso vescico-ureterale e altre) che a loro volta determinano una stasi urinaria.

Prof. Carlo Tallarigo
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