Che cos'è l’Isteroscopia diagnostica?

Che cos'è l’Isteroscopia diagnostica?

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Scritto da: La redazione di Top Doctors
Editato da: il 04/05/2020

L’Isteroscopia diagnostica rileva la presenza di una serie di disturbi ginecologici. Spesso le pazienti temono questo esame, ma le tecniche odierne sono sempre meno invasive. Ne parla il Dott. Federico Maria Camilli, esperto in Ginecologia a Roma

In cosa consiste l’isteroscopia diagnostica?

L'Isteroscopia diagnostica è un esame endoscopico ambulatoriale che permette di visualizzare il canale cervicale e la cavità uterina consentendo, quindi, la diagnosi di eventuali patologie endouterine.

L’esame si effettua mediante l’utilizzo di una telecamera e di un’ottica sottile che, passando attraverso la vagina ed il canale cervicale, vengono introdotte all’interno della cavità uterina.

Per assicurare la corretta visualizzazione del canale cervicale e della cavità uterina, normalmente virtuali, gli stessi vengono dilatati da un mezzo di distensione gassoso o liquido. Normalmente un mezzo di distensione liquido assicura un’elevata capacità diagnostica e un minore fastidio alle pazienti.

In quale momento va effettuata?

  • Se la paziente è in età fertile: subito dopo la mestruazione, tra il 5°/6° ed il 12°/13° giorno del ciclo mestruale.
  • Se la paziente è in menopausa: in qualunque momento.

Al momento dell’effettuazione dell’esame non dovrebbe essere presente sanguinamento, a meno che che non si tratti di piccole perdite (spotting).

A quali esami è necessario sottoporsi prima dell’isteroscopia?

Le pazienti devono effettuare i test dell’Epatite B e C (HBsAg ed Anti-HCV); questi esami non devono essere più vecchi di tre mesi rispetto al giorno in cui ci si sottopone all’isteroscopia. L’eventuale positività di uno dei due esami deve essere comunicata quando si prenota l’isteroscopia.

Il giorno dell’esame bisogna portare con sé i risultati di questi esami e tutta la documentazione clinica che è correlata con la richiesta dell’isteroscopia.

L’esame è doloroso? Quanto dura?

L’esame è normalmente ben tollerato dalle pazienti e dura pochi minuti; le pazienti riferiscono un dolore molto simile a quello del ciclo mestruale, crampiforme. Il fastidio può essere leggermente maggiore nei casi in cui bisogna effettuare una biopsia (ma il prelievo dura pochi secondi).

Per migliorare la tollerabilità dell’esame, talvolta non viene utilizzato lo speculum e il canale cervicale viene raggiunto e visualizzato in vaginoscopia; questo è molto importante soprattutto nelle pazienti in menopausa.

In seguito all’esecuzione dell’esame può essere normale la presenza di un piccolo sanguinamento genitale (spotting).

In quali casi viene richiesta un’isteroscopia diagnostica?

  • Nel caso in cui, in seguito a una diagnosi ecografica, si sospetti la presenza di polipi uterini (endometriali o cervicali) o di miomi (soprattutto intracavitari e sottomucosi ma anche intramurali);
  • Se si presenta un sanguinamento uterino anomalo, sia prima che dopo la menopausa (AUB – Abnormal Uterine Bleeding);
  • Nei casi di infertilità primaria e secondaria e di poliabortività;
  • Nel controllo dell’iperplasia dell’endometrio;
  • In caso sia stato diagnosticato un ispessimento dell’endometrio, sia in pre che in post menopausa;
  • Nel caso si sospettino sinechie uterine;
  • Se si temono malformazioni dell’utero (Dismorfismo);
  • Nel caso non siano più visibili i fili di repere di una spirale e sia necessario rimuoverla (Lost IUD);
  • Nel caso in cui si abbia un Pap Test anomalo (ASCUS, AGUS, AGC); in tal caso sarà effettuata un’integrazione di isteroscopia ed endocervicoscopia;
  • Nel sospetto di adenomiosi;
  • Nei casi in cui sia presente una dilatazione sintomatica della cicatrice del taglio cesareo (Istmocele);
  • Come controllo post operatorio dopo aver effettuato interventi di isteroscopia operativa.

L’esame presenta dei rischi?

Le complicanze gravi sono principalmente l’infezione pelvica e la perforazione uterina, ma sono estremamente rare.

Ci sono dei casi in cui non bisogna sottoporsi all’isteroscopia diagnostica?

Le controindicazioni assolute sono:

  • Le infezioni pelviche e/o vaginali in atto o molto recenti;
  • La gravidanza;
  • La neoplasia del collo dell’utero già diagnosticata.

L’operatore deve essere informato della presenza di una malattia sistemica prima dell’esame.

Quando ci si sottopone all’esame non è necessario essere a digiuno né è necessaria una anestesia.

Nel caso ci sia una anamnesi positiva per:

  • Endometriosi grave/severa;
  • Aaderenze addomino-pelviche;
  • Pregressa infezione pelvica;
  • Presenza di sactosalpinge mono o bilaterale,

è necessario contattare il medico prima dell’esame poiché l’isteroscopia potrebbe essere controindicata, o potrebbe essere necessaria una copertura con antibiotici (da iniziare nei giorni precedenti l’esame) per poterla effettuare.

Dopo quanto si ha il risultato dell’esame?

La risposta viene data alla paziente subito dopo la fine dell’esame; solitamente vengono allegate delle immagini a completamento del referto scritto.

Se durante l’esame viene anche effettuata una biopsia, il referto viene consegnato solo è completo della risposta istologica.

Ginecologia e Ostetricia