Cifoplastica: come vengono curate le fratture vertebrali?

Cifoplastica: come vengono curate le fratture vertebrali?

Editato da: Marta Buonomano il 02/05/2023

Cosa sai sulla cifoplastica, l’intervento utilizzato per curare le fratture vertebrali? Informati insieme al nostro esperto in Ortopedia e Traumatologia a Ferrara, il Prof. Leo Massari

A cosa serve la cifoplastica?

La cifoplastica è una procedura mininvasiva utilizzata per trattare le fratture vertebrali causate da schiacciamento, condizione che colpisce principalmente i soggetti affetti da osteoporosi post-menopausale e senile.

Disegno anatomico di una colonna vertebrale

In cosa consiste l’intervento di cifoplastica?

La cifoplastica prevede l’inserimento, all’interno della vertebra, di due sonde di piccole dimensioni dotate all’apice di palloncini in materiale plastico che vengono riempiti e gonfiati con un liquido di contrasto radio-opaco (che rimane all’interno del palloncino per tutto l’intervento). Il liquido all’interno dei palloncini, la loro pressione sulla vertebra, le loro dimensioni e la loro apertura verrà tenuta costantemente sotto controllo mediante strumenti specifici e controllo fluoroscopico intermittente durante tutto l’intervento per evitare eccessive aperture o pressioni che potrebbero arrecare ulteriori danni alla vertebra fratturata. Una volta raggiunti i valori desiderati ed aver ottenuto l’apertura della vertebra, i palloncini verranno richiusi ed estratti, inserendo al loro posto del cemento per osso.

Recentemente è stata introdotta la possibilità di utilizzare anche dei sistemi di titanio per sollevare i piatti vertebrali e recuperare, almeno in grossa parte, la forma originaria (Spine Jack). A differenza dei palloncini, che vengono rimossi al temine dell’intervento, gli Spine Jack vengono lasciati all’interno e viene aggiunto il cemento per stabilizzare la vertebra operata.

Quanto dura l’intervento di cifoplastica?

Se eseguito da un chirurgo esperto, questo intervento mininvasivo dura circa 40-45 minuti per vertebra e può essere eseguito in anestesia generale o in anestesia locale con sedazione. Al termine della procedura, il paziente potrà rialzarsi dopo un paio d’ore e camminare anche senza la necessità di indossare un busto ortopedico.

Fratture da compressione: di cosa si tratta?

Questo tipo di frattura è dovuta al collasso o alla frattura di una vertebra, non sempre a causa di un trauma evidente. Le vertebre possono infatti andare incontro a collasso o frattura a causa della riduzione di tessuto osseo.

Cosa può provocare la riduzione del tessuto osseo?

La menopausa e l’osteoporosi primaria non sono gli unici fattori in grado di provocare la perdita di massa ossea. Essa infatti può essere dovuta anche a patologie concomitanti come l’ipertiroidismo, neoplasie maligne o benigne e terapie di radio e chemioterapia. Inoltre, anche delle specifiche terapie farmacologiche come l’assunzione prolungata di corticosteroidi possono favorire la perdita di massa ossea e di conseguenza un incremento del rischio di fratture vertebrali.

Come riconoscere una frattura vertebrale da compressione?

Il dolore alla schiena, in particolare se improvviso o se sordo o cronico, può essere sintomo di una frattura vertebrale. Se il dolore persiste per più giorni si consiglia di recarsi dal proprio medico per identificarne la causa e stabilire le terapie da intraprendere. Inoltre, è necessario eseguire dei controlli periodici di postura e statura soprattutto se in presenza o sospetto di fattori di rischio (osteoporosi). Le fratture vertebrali possono infatti provocare il collasso delle vertebre con una conseguente riduzione della statura.

uomo con dolore alla schiena

Una frattura vertebrale aumenta il rischio di ulteriori fratture adiacenti a quella lesionata: con il passare del tempo le fratture multiple possono alterare la postura o causare la cosiddetta gobba della vedova, condizione caratterizzata da una curvatura che talvolta può compromettere l’equilibrio e comprimere la cavità toracica, rendendo difficoltosa la respirazione e causando insonnia ed inappetenza.

Come si formula la diagnosi delle fratture vertebrali?

Si consiglia di riferire tempestivamente al proprio medico la comparsa di dolori insoliti alla schiena. Una diagnosi precoce delle fratture vertebrali infatti consente maggiori possibilità terapeutiche. È possibile individuare la presenza di una frattura da compressione attraverso un esame obiettivo e delle prove strumentali (radiografia), mentre in caso di fratture multiple si ricorre alla RMN per evidenziare quale sia la principale responsabile della sintomatologia dolorosa.

Frattura vertebrale: perché farmi operare con cifoplastica o Spine Jack?

Essenzialmente per due ragioni:

  1. Ridurre la sintomatologia dolorosa: l’iniezione eseguita all’interno del corpo vertebrale di cemento acrilico è in grado di ridurre immediatamente il dolore della vertebra schiacciata, anche se non può risolvere tutto il dolore alla schiena dovuto ad artrosi o altre patologie;
  2. Tentare di rialzare la vertebra danneggiata e ridurre di conseguenza la deformità della colonna vertebrale: ciò consente di ridurre le forze flettenti che andrebbero ad agire sulle vertebre adiacenti a quella lesionata e che potrebbero provocare ulteriori schiacciamenti (effetto domino).

È ormai risaputo che una vertebra fratturata può incrementare il rischio di nuove fratture entro un anno di 5 volte rispetto ad una colonna vertebrale normale.

Dopo essermi operato non correrò più il rischio di nuove fratture?

Assolutamente no: è necessario tenere in considerazione che si è verificato lo schiacciamento di una vertebra significa che la fragilità ossea è grave ed avanzata e, pertanto, il rischio di ulteriori fratture vertebrali o di altre ossa per traumi banali è aumentato. Perciò sarà importante, se non addirittura obbligatorio, valutare adeguatamente il grado di fragilità ossea ed intraprendere le terapie farmacologiche o di integrazione necessarie, associandole ad attività motoria e fisica.

L’intervento di cifoplastica permetterà di non dover rimanere a letto per molti giorni, come invece avverrebbe in caso di terapia conservativa, e di conseguenza di riprendere in breve tempo una vita normale con un ripristino del normale allineamento della colonna vertebrale.

Ortopedia e Traumatologia a Ferrara