Colite: perché è facile confondere i sintomi

Colite: perché è facile confondere i sintomi

Editato da: Veronica Renzi il 05/04/2023

La Colite viene spesso associata a un ampio spettro di sintomi che comprende mal di pancia, diarrea o stitichezza, gonfiore addominale, flatulenza. Tuttavia, nella maggior parte dei casi i sintomi della Colite non indicano la presenza della malattia ma di un altro disturbo o complesso di disturbi.
In questo articolo, facciamo chiarezza grazie al Dott. Davide Giacomin, specialista in Gastroenterologia

La Colite: che cos’è

La Colite è una malattia infiammatoria cronica intestinale (IBD) che si può presentare in diverse forme. Le due principali sono la Colite Ulcerosa e il Morbo di Crohn e, trattandosi di malattie multifattoriali, non se ne riconosce una causa unica. Queste malattie influenzano negativamente la qualità di vita e necessitano di terapie codificate, di controlli periodici e, talvolta, di ricoveri e interventi chirurgici.

Si manifestano con gradi variabili di espressione:

  • diarrea
  • sangue nelle feci
  • dolore addominale
  • febbricola

Possono accompagnarsi a:

  • malassorbimento di sostanze nutritive
  • perdita di peso
  • anemia

Gli stessi sintomi, però, si possono presentare come manifestazione di altri disturbi o condizioni estranei alla Colite. Vediamo insieme quali.

Sindrome dell’Intestino irritabile o IBS

Una volta effettuati gli opportuni accertamenti ed esclusa la Colite o altre malattie e infezioni, ci si può trovare davanti a una Sindrome dell’Intestino irritabile (IBS). In questo caso, il paziente non ha bisogno di effettuare ulteriori approfondimenti ma solo di iniziare il trattamento opportuno. La terapia più giusta viene individuata sulla base delle caratteristiche cliniche del paziente e può essere rimodulata nel tempo a seconda del mutamento dei sintomi.

Celiachia

Gli stessi sintomi sono presenti anche nel caso della diffusissima Celiachia, l’intolleranza alle proteine del grano e ad altri cereali. Si calcola che ne soffra un individuo ogni 100-200, anche se in molti non sanno di averla perché può decorrere in modo indolente. Va diagnosticata con un appropriato esame del sangue che, se positivo, richiede la conferma tramite biopsie della mucosa duodenale effettuate in corso di Gastroscopia. La cura consiste nell’astensione totale da cibi contenenti glutine. Bisogna prestare attenzione a questo tipo di condizione che, se non trattata, può condurre anche a problemi seri.

Intolleranza al lattosio

L’Intolleranza al lattosio è un’altra condizione che può determinare gli stessi sintomi della Colite. È causata da un deficit enzimatico produce una serie di disturbi intestinali. Il difetto enzimatico può essere documentato attraverso un test del respiro chiamato (breath-test) all’H2 con lattosio oppure attraverso una dieta priva di latte e latticini per almeno due settimane. Al contrario della Celiachia, non si tratta di una condizione pericolosa.

Come si diagnostica correttamente la Colite?

La diagnosi di Colite oggi non è difficile ma richiede una combinazione di dati clinici, biochimici, endoscopici, istologici, radiologici. La gestione di queste malattie richiede l’impegno di un gastroenterologo dedicato e, nelle forme più severe, di altri specialisti nell’ambito di un team multidisciplinare.

I pazienti affetti da queste forme di Colite traggono sostegno da una specifica associazione, la AMICI Onlus, diffusa su tutto il territorio nazionale e molto attiva nel tutelare le aspettative e gli interessi dei propri associati.

Gastroenterologia a San Donà di Piave