Come ci si difende dal cyberbullismo?
Autore:Sempre più spesso si sente parlare di casi di cyberbullismo. La Dott.ssa Caterina Adele Viganò, esperta in Psichiatria a Milano, ci spiega meglio questo fenomeno
Cos’è il cyberbullismo?
“Azioni aggressive e intenzionali, eseguite ripetutamente attraverso mezzi di comunicazione (chat, foto, video, email, siti web, etc.) da una o più persone con il deliberato obiettivo di far male o danneggiare un altro (vittima) che non può facilmente difendersi.” Questa è la definizione di cyberbullismo, la versione moderna e virale del ben noto fenomeno del bullismo, dal quale si differenzia, però, per la gravità maggiore.
Cyberbullismo: più pericoloso del bullismo stesso
Il cyberbullismo può essere “diretto” (mail o messaggi spediti alla vittima direttamente) o “indiretto”, quando vengono usate aree pubbliche della rete (social network, blog, forum) che amplificano la diffusione dell’azione in modo virale.
Il cyberbullismo è molto più dannoso rispetto al bullismo:
- Nella rete il bullo non ha limiti di spazio e di tempo, non avendo la rete web queste dimensioni;
- Il bullo non ha necessità di schermarsi: il cyberbullo è protetto dall’anonimato della rete (può crearsi un avatar).
- Il bullo non vive le immediate conseguenze delle proprie azioni sadiche, perché non riceve feedback negativi tangibili.
Appare evidente che il bullismo ha trovato nella rete una potenzialità di diffusione preoccupante. E preoccupanti sono i dati ad oggi pubblicati da Save the Children: si stima che nel 2014 4 minori sui 10 siano stati testimoni di bullismo online (bullismo fisico nel 63% dei casi, a orientamento sessuale nel 56%, su origini etniche nel 43%).
I social sono la via preferita di attacco: foto ed immagini denigratorie utilizzano come canale di rapida diffusione i social più usati dagli under 20.
I pericoli del cyberbullismo
Le conseguenze per le vittime sono importanti e, nella rete, molto più devastanti: si va dal ritiro dalla vita relazionale e sociale, con un peggioramento del rendimento scolastico, a sintomi di ansia, irritabilità e depressione. È alto anche il rischio di suicidio.
Come difendersi dal cyberbullismo?
Il recente caso di cronaca sul “pull a pig” è un esempio di come un gioco sadico, già noto negli USA nel 2013, sia potuto diventare dannosamente e velocemente “virale” una volta entrato nella rete.
Cosa fare?
- Avere un confronto periodico con i ragazzi sul disvalore delle prepotenze, reali e online che siano;
- Avere una comunicazione aperta sul significato e sulle conseguenze che un’azione da bullo può avere, soprattutto se i comportamenti aggressivi sono online;
- Avere un atteggiamento fermamente contrario ad ogni forma di bullismo;
- Educare i ragazzi all’uso consapevole della rete e dei mezzi tecnologici che usano per stare connessi tra loro;
- Renderli consapevoli che ogni immagine, video o frase postata assume tangibilità e può essere replicata ed usata oltre le loro intenzioni;
- Osservare i loro cambiamenti per riconoscere quanto prima le possibili vittime dei cyberbulli ed aiutarle.
Editor Karin Mosca