Come curare gli acufeni
Autore:La percezione continua di un suono nelle orecchie (fischi, ronzii, ticchettii, ecc.) possono significare la presenza di acufeni. Il Dott. Michele De Benedetto, esperto in Otorinolaringoiatria a Lecce, ci spiega come curarli
Cosa sono gli acufeni?
L’acufene è la percezione di un suono o un rumore (ronzio, rumore, sibilo, fruscìo, ticchettìo, percezione del proprio battito cardiaco) nell’orecchio che può essere diffuso a tutto il capo. La particolarità degli acufeni è che questo rumore viene percepito dal soggetto in assenza di uno stimolo sonoro esterno e per questo motivo viene definito “soggettivo” (una sorta di “allucinazione sonora”).
È possibile risalire alla causa degli acufeni?
In circa il 40% dei casi si è in grado di correlare l’acufene con la presenza di una specifica patologia a carico dell’orecchio e per questo il compito dello specialista è individuare e diagnosticare la patologia alla base dell’acufene.
Nel restante 60% è difficile risalire alla patologia che ne ha determinato l’origine (acufene “sine causa”). Oggi esiste un accordo, tra gli specialisti, nel ritenere che il senso di fastidio generato dall’acufene non sia da ricercare a livello periferico, bensì in strutture cerebrali (a livello delle aree uditive corticali) per l’instaurarsi di un “errore” nella memoria uditiva, conseguente alla messa in atto di meccanismi di neuroplasticità rivelatisi inadeguati a correggere l’errore.
Acufeni: il risvolto psicologico
È evidente che attribuendo al cervello la responsabilità principale dell’instaurarsi di un acufene, dobbiamo considerare quanto possa essere importante la risposta psicologica soggettiva, quanto questa possa essere variabile da soggetto a soggetto e quanto infine sia importante valutarla per mettere in atto un percorso di sostegno psicologico (counseling).
In caso di acufeni sine causa non ci sono possibilità terapeutiche di tipo farmacologico, ma allo stesso tempo è gravissimo comunicare al paziente che per questo motivo non c’è nulla da fare se non convivere con il fastidio dell’acufene, perché a questa affermazione fa seguito un grave peggioramento del suo già instabile equilibrio psico-emotivo.
Come curare gli acufeni
In precedenza abbiamo detto che l’acufene è la conseguenza di un “errore” nella memoria uditiva sul quale il “cervello” si concentra e questo si trasforma in fastidio per il paziente.
Da circa 20 anni, partendo da questi presupposti, si sono cercati i modi per distogliere il cervello dall’errore creatosi nella memoria del paziente offrendo stimoli uditivi più piacevoli: la Sound Therapy (terapia del suono) e le varie tipologie di mascheramento proposte nascono proprio con l’obiettivo di distogliere l’attenzione del cervello dall’acufene!
Partendo da questo approccio, su pazienti ben studiati e che risultano idonei, sono in grado di consigliare l’utilizzo di innovative tecnologie, che si sono dimostrate utili ad assicurare in una elevata percentuale di casi una notevole attenuazione dell’acufene tale da renderlo accettabile, ma anche la sua scomparsa non più dopo terapie lunghe anni ma dopo 2-3 mesi.