Come riconoscere una fistola anale?

Come riconoscere una fistola anale?

Editato da: Claudia Serra il 08/05/2023

Con il Dott. Migliorini, esperto di Chirurgia Generale nella provincia di Padova e Vicenza, parleremo di fistola anale e, nello specifico, di:

  • Cos’è una fistola anale?
  • Quali sono le sue cause?
  • Quali sono i sintomi?
  • In che modo può essere diagnosticata?

Nell’articolo affronteremo approfonditamente questi punti, per conoscere meglio questa patologia.

Che cos’è una fistola anale?

La fistola anale è una anomala comunicazione tra la mucosa del canale anale e la cute perianale, attraverso un sottile “condotto”. Avremo quindi un orifizio interno, situato all’interno del canale anale, un tragitto attraverso i tessuti perianali, chiamato “tramite”, e uno o più orifizi cutanei esterni perianali. Durante la fase di formazione della fistola l’orifizio esterno può non essere ancora presente.

visita dal medico

Da cosa viene causata la fistola anale?

La causa più comune delle fistole anali è quella definita “cripto ghiandolare”. All’interno del canale anale esistono delle ghiandole, i cui dotti si approfondiscono nello spessore della parete del canale anale. Tali ghiandole sboccano a livello delle “cripte” anali, da cui il nome “cripto ghiandolare”.

In seguito all’ostruzione della ghiandola, la ghiandola può infiammarsi, infettarsi e dare origine ad una raccolta di pus, ovvero un ascesso. L’ascesso può rimanere superficiale nella mucosa del canale anale oppure approfondirsi nei diversi strati della parete del canale anale, fino a manifestarsi in regione perianale.

In altri casi una fistola anale può riconoscere come causa una ragade anale, ovvero un’ulcerazione cronica della mucosa del canale anale, da cui si sviluppa il tramite. Le malattie infiammatorie croniche, come il morbo di Crohn e la colite ulcerosa, costituiscono una condizione favorente la formazione di fistole anali.

Come si riconosce?

La modalità di esordio di una fistola anale è assai variabile da caso a caso. La fistola si può manifestare in forma acuta, sotto forma di ascesso perianale: il paziente avverte la comparsa di un rigonfiamento arrossato e dolente, più o meno esteso, in regione perianale. Può esservi febbre. Se non trattato l’ascesso tende a farsi strada nei tessuti, aprendosi nella cute con la fuoriuscita di pus maleodorante.

In altri casi le fistole anali possono essere più subdole: dall’orifizio interno, il “condotto” può rimanere confinato nelle pareti del canale anale, senza manifestarsi all’esterno, dando origine ad un ascesso occulto. L’ascesso occulto non è visibile e si manifesta in genere con dolore. Può essere diagnosticato attraverso l’esplorazione rettale e le metodiche strumentali, vale a dire l’ecografia trans anale e la risonanza magnetica. L’ascesso può inoltre propagarsi verso l’alto anziché verso il basso, dando origine a fistole particolarmente difficili da trattare.

Una fistola anale si può infine manifestare semplicemente in forma subacuta con la comparsa di un orifizio esterno perianale, un “foruncolo” che non guarisce e che continua a chiudersi e a riaprirsi.

Come viene diagnosticata?

La diagnosi di fistola anale si effettua sulla base dei sintomi descritti dal paziente, dell’ispezione e palpazione della regione perianale, della palpazione delle pareti del canale anale tramite l’esplorazione rettale ed infine dell’anoscopia.

In alcuni casi per effettuare la diagnosi può essere necessario svolgere alcune indagini, come l’ecografia trans anale e la risonanza magnetica. Entrambe le metodiche permettono di definire esattamente l’anatomia della fistola. L’ecografia trans anale può essere usata, oltre che in ambulatorio, anche in sala operatoria, per individuare con precisione la sede delle raccolte, l’andamento dei tramiti rispetto ai piani anatomici e l’eventuale presenza di raccolte non visibili.

Chirurgia Generale a Selvazzano Dentro