Coronavirus: il vaccino potrebbe arrivare prima del previsto

Coronavirus: il vaccino potrebbe arrivare prima del previsto

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Scritto da: La redazione di Top Doctors
Editato da: Antonietta Rizzotti il 02/04/2020

Entro qualche settimana potrebbe essere sviluppata l’immunità al Covid-19, contrastando in modo decisivo il virus.

È in atto un vaccino sperimentale che in circa 3 o 4 settimane, favorirebbe un livello di anticorpi sufficiente a neutralizzare il nuovo Coronavirus. La notizia arriva direttamente dai ricercatori della School of Medicine dell'Università di Pittsburgh.

Il nuovo vaccino-cerotto

La somministrazione avverrebbe localmente e sembra che preveda l’utilizzo di una ridotta quantità di vaccino. Erogata Medico in laboratorioattraverso la puntura di 400 piccolissimi aghi (lunghi 0,5 mm e larghi 0,1 mm) sulla superficie di un cerotto di circa 1,5 cm, verrebbe effettuata sulla spalla o sul braccio (la cute rappresenta la barriera principale del nostro organismo contro batteri e virus) per generare rapidamente una risposta immunitaria significativa, rispetto una tradizionale iniezione intramuscolare.

Si prevede la possibilità di utilizzare una minore quantità di vaccino (tra 1/5 e 1/10 rispetto ad un’iniezione tradizionale con siringa), per rispondere all'emergenza di una pandemia. Il motivo di questo tipo di somministrazione è dato dalla grande quantità di vaccino che è necessario produrre a livello mondiale, proprio a causa del carattere pandemico della diffusione.

Il principale punto di forza di questa nuova sperimentazione sta proprio nel metodo di somministrazione. I sottili aghi proteggono al loro interno una proteina denominata “Spike” (la stessa che nel 2003 era stata identificata per combattere la SARS); in questo modo il vaccino, mantenuto costantemente ad una temperatura ambiente fino al suo utilizzo, può essere trasportato senza preoccupazioni anche nelle zone più povere del pianeta.

La proteina “Spike” potrebbe darci l'immunità

La proteina chiave “Spike” deriva dalle parole punta o spina e costituisce la corona del virione, ovvero l’involucro di una singola particella virale. Quest’ultimo viene usato dal virus per introdursi nelle cellule per legarsi ai loro recettori. Quindi, per fermare il virus è necessario bloccare questa chiave.

Attraverso l’introduzione nell’epidermide dei 400 microaghi (costituiti di polimero, derivato dalla cellulosa) per mezzo del cerotto, viene liberata la proteina. In questo modo, il sistema immunitario la percepisce come “corpo estraneo” al nostro organismo, iniziando a produrre gli anticorpi per bloccarla.

Quindi, a seguito della somministrazione, se il soggetto vaccinato dovesse contrarre il Coronavirus, i suoi anticorpi entrerebbero rapidamente in azione per fermare l’infezione.

 

Nell'attesa di un rapido avanzamento della sperimentazione clinica e del suo successo, il vaccino potrebbe essere disponibile entro 5 mesi a partire da adesso.

Al momento, se si crede di essere positivi al Coronavirus non bisogna recarsi al Pronto Soccorso, ma chiamare il numero verde regionale o il proprio medico di famiglia. Inoltre, è possibile esporre i propri dubbi ad uno specialista attraverso il servizio di Telemedicina.

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