COVID-19: chi soffre di apnee notturne è più a rischio?

COVID-19: chi soffre di apnee notturne è più a rischio?

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Scritto da: La redazione di Top Doctors
Editato da: Marta Buonomano il 14/05/2020

Se si è affetti da disturbi del sonno si corre il rischio di avere un prognosi peggiore in caso di infezione da Coronavirus? Quali sono le indicazioni da seguire?

COVID-19: le persone con disturbi del sonno corrono rischi maggiori?

ragazza sul letto che si svegliaLe persone affette da disturbi del sonno, in particolare da apnee notturne, non sembrano correre più rischi rispetto al resto della popolazione. Inoltre, non esistono ancora evidenze scientifiche in grado di confermare che questi pazienti, una volta contratto il COVID-19, corrano maggiori rischi. Bisogna però sottolineare che spesso chi soffre di apnee notturne risulta sovrappeso oppure obeso e presenta altri tipi di comorbidità (diabete mellito, ipertensione, aritmia, scompenso cardiaco, asma, BPCO, ecc.) che sì possono rendere più complicata la lotta contro il virus.

Chi soffre di OSAS deve seguire accorgimenti particolari in questo particolare?

La prima regola è, salvo indicazioni di un medico, non interrompere le terapie in atto, incluso l’utilizzo di CPAP o BIPAP durante la notte. Sospendere questi trattamenti infatti potrebbe avere influire negativamente sullo stato di salute generale del paziente. È necessario inoltre prestare particolare cura alla pulizia del dispositivo in uso (maschera, tubo, filtri, ecc.) e all’igiene personale, in particolare delle mani e della faccia, prima di posizionare la maschera e la CPAP o BIPAP. Infine, si consiglia di areare bene la stanza prima della notte e seguire tutte le norme precauzionali per evitare il contagio.

CPAP: quali precauzioni prendere?

ragazzo che dorme abbracciando il cuscinoSecondo nuovi studi potrebbe prodursi una dispersione nell'aria dell'esalato durante l’uso di supporti di ventilazione (come ad esempio il CPAP), in genere in un range di circa 30-40 cm, ma questo valore può arrivare anche a 90 cm a seconda del tipo di maschera e apparecchio utilizzato, nonché dalle pressioni terapeutiche impostate. In condizioni normali, questa dispersione non avrebbe un significato rilevante, ma non può essere trascurato in caso di persone positive al COVID-19. Si raccomanda quindi ai pazienti che fanno uso di questi dispositivi di non condividere l’ambiente in cui dormono con partner che abbiano un sistema immunitario indebolito da patologie primarie o trattamenti farmacologici.

 

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