Dolore vulvare o vulvodinia: di che cosa si tratta?

Autore: Dott.ssa Fedra Gottardo
Pubblicato: | Aggiornato: 25/02/2023
Editor: Sharon Campolongo

Il dolore genitale nella donna è un problema che affligge moltissime pazienti, sia in età fertile sia dopo la menopausa. Tale patologia viene definita anche como vulvodinia ed è ancora poco riconosciuta e diagnosticata. Approfondiamo questo argomento con la Dott.ssa Fedra Gottardo, specialista in Uroginecologia

Quali zone vengono colpite dalla vulvodinia?

Il dolore può essere presente solo nella vita sessuale ma a volte è presente in maniera pressoché costante, a volte di difficile localizzazione, e può colpire le piccole e grandi labbra, il canale uretrale, la vagina e irradiarsi sia verso l’addome che verso la zona anale.

Quali sono le cause principali della vulvodinia?

Questa condizione clinica invalidante e cronica può essere provocata da diversi fattori come:

  • Candidiasi croniche ricorrenti
  • Vaginosi batteriche ricorrenti
  • Pregresse infezioni da Papilloma Virus
  • Alterazioni del pH vaginale
  • Uso di agenti chimici detergenti irritanti
  • Traumi sessuali
  • Trattamenti terapeutici invasivi

Tuttavia, ancora oggi le cause non sono del tutto chiarite.

ragazza a letto con bruciori

Come si manifesta?

Può manifestarsi come un dolore sordo o pulsante, come un bruciore o come una fitta.

Inoltre, ha un forte impatto negativo sulla qualità di vita generale e sessuale della paziente, poiché altera il desiderio sessuale e la risposta all’eccitamento, provocando maggiori difficoltà a raggiungere l’orgasmo.

Quali trattamenti esistono per la vulvodinia?

Un’accurata valutazione da parte di un Urologo, o meglio un Uro-Ginecologo, è di fondamentale importanza per individuare la possibile causa e proporre una terapia mirata.

Nei decenni precedenti il disturbo è stato trattato con risultati altalenanti con molti farmaci, sia antinfiammatori sia analgesici, sia antidepressivi sia miorilassanti, a volte con beneficio transitorio o parziale sulla sintomatologia.

Le onde d’urto a bassa intensità, con la loro attività rivascolarizzante e riossigenante sui tessuti, possono rappresentare un trattamento efficace e risolutivo di tale problematica, garantendo la non invalidità e l’assenza di effetti collaterali.

Altri tipi di trattamento che si possono impiegare sono:

  • Elettrostimolazione antalgica
  • Riabilitazione della muscolatura del pavimento pelvico
  • Agopuntura
  • Infiltrazione locale di anestetici locali o grasso autologo

Dott.ssa Fedra Gottardo
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