Ecografia: quando e perché si esegue?

Ecografia: quando e perché si esegue?

Editato da: il 05/05/2020

L'ecografia è una metodo diagnostico non invasivo che utilizza particolari sonde appoggiate sulla pelle che, grazie all’emissione di ultrasuoni, permette la visualizzazione di organi, ghiandole e vasi sanguigni. Ne parla il Prof. Pietro Biondetti, esperto in Radiologia a Milano

Che cosa s’intende per ecografia?

L’ecografia è una procedura diagnostica che, servendosi di ultrasuoni, permette di ottenere immagini precise e real time degli organi e dei tessuti analizzati in maniera semplice e per nulla invasiva. Inizialmente questa tecnica era utilizzata solamente in campo ginecologico e ostetrico, ma oggigiorno è un esame di routine utilizzato e richiesto da numerosi medici specialisti per avere un approfondimento utile alla diagnosi.

Ecografia: a cosa serve?

L’ecografia può esplorare gli organi e le strutture anatomiche che sono attraversate dal fascio ultrasonoro generando gli echi di ritorno che raccolti dalla sonda ecografica formano l’immagine. Gli ultrasuoni attraversano i liquidi (colecisti, vescica, sacco amniotico, ematomi, versamenti liquidi, ecc.) e gli organi pieni (fegato, reni, pancreas, ecc.), mentre sono fermati dai gas contenuti nello stomaco e nell’intestino, dalle ossa di cui possono visualizzare solo la superficie. Essi possono essere utilizzati per ottenere immagini precise di tutti gli organi osservati (es. fegato) e di tutto ciò che è liquido (es. cistifellea, sacco gestazionale, ematomi, cisti, vescica, ecc.): solamente le ossa non sono visibili.
Lo scopo di questa procedura non è solamente diagnostico, infatti viene richiesta spesso come guida per manovre interventistiche (eseguite dall’ecografista e dallo specialista che richiede la procedura) come la biopsia ed il posizionamento di cateteri. Gli ultrasuoni utilizzati durante l’ecografia non sono dannosi per l’organismo, per questo motivo è possibile affermare che chiunque può sottoporsi a questo esame senza alcun tipo di controindicazione o limitazione. Rispetto alle altre tecniche di diagnostica per immagini la ecografia fornisce immagini real time in movimento e non statiche. L’ecografia, sfruttando il fenomeno fisico Doppler è in grado di visualizzare il flusso (sanguigno nei vasi, della urina negli ureteri-vescica, ecc.), codificando con il colore la direzione dello stesso flusso. Con l’esame ecodoppler vascolare è possibile visualizzare e quantificare accuratamente il flusso sanguigno, e diagnosticare aneurismi e stenosi.

In cosa consiste un esame ecografico?

L’esame ecografico prevede l’utilizzo di una sonda appoggiata sul corpo dei pazienti in modo da poter osservare gli organi interni e non richiede nessuna preparazione specifica, fatta eccezione per il digiuno dalla mattina per gli esami addome superiore, e la vescica piena per gli esami della dell’addome inferiore-pelvi. Al momento della prenotazione, a seconda dell’organo da analizzare verranno date al paziente alcune indicazioni, come digiunare o bere molto, in modo da ottenere immagini più nitide durante l’esame. Esistono diversi tipi di ecografia:

  • Ecografia addome superiore: permette di osservare il fegato, il pancreas, la milza, le vie biliari ed i reni;
  • Ecografia pelvica: indicata per l’analisi di utero, ovaio, tube uterine e feto durante la gravidanza, valutazione della vescica e della prostata nel maschio;
  • Ecografia cardiaca: per controllare la struttura del cuore e rilevare alterazioni del ritmo cardiaco o anomalie causate da malattie (es. insufficienza valvolare, stenosi, ecc.);
  • Ecografia al seno: spesso richiesta per la diagnosi del carcinoma mammario;
  • Ecografia endocavitaria, endovaginale per la analisi di utero ed annessi, endorettale per la valutazione con elevato dettaglio della prostata nel maschio;
  • Ecografia delle parti superficiali (noduli sottocutanei, strutture anatomiche superficiali come tiroide, ghiandole salivari, testicoli ecc.), che va eseguita con sonde dedicate ad alta frequenza;
  • Ecografia muscoloscheletrica, per lo studio delle articolazioni, delle strutture tendinee superficiali (tendine di Achille, tendini della mano e del polso, del gomito, legamenti tibiotarsica, spalla, ecc.)
  • EcocolorDoppler delle strutture vascolari: tronchi sovraaortici (carotidi), arterie renali, circolo arterioso arti inferiori, ecc.

Ecografia 3D e 4D: gli ultimi sviluppi in campo ecografico

Degli ultimi decenni si è potuta osservare una grande evoluzione delle tecniche di diagnostica per immagini, in particolare di quelle ecografiche, basti pensare all’imaging tridimensionale statico e dinamico (3D e 4D):

  • L’ecografia 3D è una tecnica ecografica che ci permette di ottenere immagini statiche ma molto definite. Gli stessi risultati venivano forniti in passato dalla fetoscopia, ormai in disuso perché ritenuta una procedura invasiva con possibili rischi per il feto;
  • L’ecografia 4D è una tecnica che può essere paragonata ad una videoripresa: permette di ottenere immagini tridimensionali in movimento e in tempo reale. Con questo esame è quindi possibile vedere in diretta un feto che muove le mani o gioca con il cordone ombelicale. Per eseguire un’ecografia 4D si utilizzano delle sonde dette “volumetriche” in grado di acquisire circa 25-30 fotogrammi al secondo senza dover muovere la sonda.

Queste tecniche eseguite durante la gravidanza permettono di diagnosticare eventuali anomalie del cordone ombelicale, degli arti o del torace del feto. L’ecografia 3D consente inoltre di misurare il setto uterino evitando che la donna si sottoponga ad esami più invasivi come l’isteroscopia.

Radiologia a Milano