Endometriosi: è importante parlarne!

Endometriosi: è importante parlarne!

Editato da: Antonietta Rizzotti il 11/09/2019

Probabilmente poche altre patologie hanno avuto un impatto sociale e medico importante per le donne come l’endometriosi.  Ne abbiamo parlato con il Dott. Giacomo Valducci, esperto in Ginecologia e Ostetricia a Roma

Che cos’è l’endometriosi?

Si tratta essenzialmente della presenza di tessuto endometriale (il normale rivestimento della cavità uterina) al difuori dell’utero stesso. Tra le numerose teorie sulla causa di questa patologia, una spicca su tutte, ed viso donna in primo pianoè quella che indica nel reflusso attraverso le tube di sangue mestruale all’interno della cavità addominale la prima causa di malattia. Questa componente mestruale retrograda avviene saltuariamente e non porta necessariamente all’endometriosi. Non tutte le cellule si impiantano, altrimenti dovremmo pensare ad una patologia di ogni donna in età fertile. Secondo molti autori la retroversione uterina può essere una concausa di malattia. Le cellule endometriali di rivestimento si impiantano in sede ectopica, ma prevalentemente ovarica e solo in casi rari a livello intestinale o vescico – urinario. Esiste quindi una endometriosi superficiale interessante le tube, le ovaie e la superficie del peritoneo viscerale e parietale ed una endometriosi profonda, quest’ultima prevalentemente a carico del setto rettovaginale (lo spazio che separa retto e vagina) ma anche la vescica e l’intestino stesso. La localizzazione viscerale profonda ci dimostra che il reflusso di sangue mestruale attraverso le tube non è l’unica causa di malattia.

Quali sono i sintomi che caratterizzano l’endometriosi?

Il sintomo principale è il dolore pelvico che si esacerba con i rapporti e col ciclo mestruale, ovviamente questo sintomo è presente in Mani donna con petali di fiorimolte pazienti non affette da endometriosi e spesso impaurisce la donna senza una vera ragione. Tuttavia una dismenorrea (mestruazione dolorosa) o dispareunia (rapporti dolorosi) possono sempre far scattare un campanello d’allarme facendo pensare all’endometriosi soprattutto quando non rispondono alla terapia medica. Se l’interessamento della malattia coinvolge anche l’intestino e l’apparato urinario ecco che la minzione o la defecazione possono risultare alterate e dolorose. Questi ulteriori sintomi invalidanti avviliscono ancora di più la paziente causando un fatto ansioso depressivo che se non trattato adeguatamente peggiora il quadro generale della malattia.

Quali esami sono necessari ai fini della diagnosi?

La diagnosi si basa sulla visita ginecologica, un primo accurato esame clinico chiarisce la mobilità dell’utero e degli annessi unitamente alla presenza di trigger point o altre localizzazioni dolorose che spesso vengono indicate dalla paziente con grande precisione. Il passo successivo è l’ecografia transvaginale che deve essere sempre accurata ed eseguita da medici esperti, evitando di porre la diagnosi col semplice controllo ecografico office, utile solo per supportare la diagnosi ed inviarla ad ecografie più accurate di livello superiore. Con questo esame si può inoltre valutare anche la presenza di una adenomiosi (endometriosi profonda della parete uterina) altra causa di dolore pelvico e sovente di fallimento della terapia medica. In caso di endometriosi profonda la risonanza magnetica pelvica con mezzo di contrasto gioca un ruolo importantissimo, ma praticamente ogni supporto diagnostico si può rivelare utile per la molteplicità degli organi coinvolti, quindi cistoscopia, colonscopia, clisma opaco e defecografia sono alcuni degli esami che possono essere richiesti alla paziente per arrivare alla diagnosi.

Si può trattare?

Il trattamento dell’endometriosi è ovviamente medico o chirurgico. Il trattamento chirurgico è prevalentemente laparoscopico potendo Donna che passeggia al parcoassociare alla chirurgia un importante tempo diagnostico con un’ottima valutazione della cavità addominale. Localizzazioni atipiche extragenitali spesso richiedono un approccio multidisciplinare con chirurghi addominali ed urologi. La terapia medica oltre ai vari sintomatici come antidolorifici o antispastici comprende estroprogestinici e – o progestinici a cicli o in terapia continua. Questi trattamenti vanno comunque riservati al post operatorio dopo aver eseguito la migliore bonifica possibile dei foci endometriali che dovrà sempre considerare il desiderio della paziente di fertilità.

L’endometriosi rappresenta una concausa di infertilità anche se dipendendo dalla localizzazione della malattia un buon numero di donne dopo il trattamento medico - chirurgico, riesce a concepire e a portare a termine la gravidanza. Dopo un tempo ragionevole di attesa, anche in rapporto all’età della donna, se non si riesce a concepire spontaneamente è bene comunque rivolgersi ad un valido centro di infertilità e patologia della riproduzione.

Ginecologia e Ostetricia a Roma