Endoscopia: la tecnologia FUSE
I tumori del colon-retto sono tra i cancri più frequenti, sia tra la popolazione maschile che in quella femminile. Per questo motivo, lo screening del colon-retto è stato attivato in Italia con grande determinazione: la diagnosi tempestiva e l’asportazione dei polipi del colon è in grado di ridurre fino del 70% la mortalità per tumore del colon. Il Dott. Enzo Masci, esperto in Gastroenterologia a Milano, ci parla dell’endoscopio FUSE, capace di individuare anche i polipi più piccoli
La prevenzione del tumore del colon-retto
La colonscopia si è affermata negli ultimi anni come il miglior esame per la prevenzione del tumore del colon-retto. Questo esame permette di individuare i polipi che un giorno potrebbero evolversi in maniera maligna e diventare tumori. Attraverso la polipectomia (l’asportazione dei polipi) e la successiva sorveglianza si è in grado di arrestare l’evoluzione del tumore.
D’altro lato, però, anche in mani esperte ed in centri di riferimento, il riscontro di cancri intervallari (cioè tumori che si riscontrano entro 1-2 anni dall’esecuzione di una colonscopia) è dell’ordine del 2,9-9,6%. Alcuni polipi, infatti, soprattutto quelli di più piccole dimensioni, non vengono individuati durante la colonscopia.
Prevenzione del tumore colon-retto: la tecnica FUSE
La tecnologia FUSE (Full Spectrum Endoscopy) aiuta l’endoscopista a svolgere meglio la normale attività e ad eseguire le colonscopie con una maggiore accuratezza diagnostica. Questo speciale endoscopio, infatti, permette di individuare anche i polipi più piccoli.
L’apparecchiatura dispone di un angolo di visione di 330 gradi, mentre quello degli strumenti solitamente utilizzati durante le colonscopie è di circa 170 gradi. Tale angolo di visione è reso possibile dalla presenza di tre telecamere, una frontale e due laterali, e di un’illuminazione LED.
Ti potrebbe interessare il seguente articolo: "Gastroscopia transnasale e tradizionale a confronto".