Ernia complessa della parete addominale o “Addome complesso”

Ernia complessa della parete addominale o “Addome complesso”

Editato da: Serena Silvia Ponso il 17/04/2023

Per essere definita complessa, un’ernia alla parete dell’addome deve presentare alcune precise caratteristiche. Il Dott. Flavio Trombetta, esperto in Chirurgia Generale a Torino, ci illustra come si individua e quali tecniche si possono utilizzare per curarla

Cosa si intende per ernia complessa della parete addominale o cosiddetto “addome complesso”?

Non c’è ancora una chiara definizione di ernia complessa o di addome complesso, sebbene il termine sia largamente usato. Spesso si indica in tale modo un’ernia addominale che sia tecnicamente difficile e che preveda un notevole impegno temporale e di risorse da parte della chirurgia.

Un’ernia che rientri in tale tipologia prevede l’utilizzo da parte del chirurgo di particolari tecniche di chiusura della parete come la separazione anteriore dei componenti o la separazione posteriore dei componenti o TAR (Transversus Abdominal Realase), tecniche che prevedono la sezione di fasce laterali dei muscoli addominali per avvicinarli sulla linea mediana.

 

TI POTREBBE INTERESSARE ANCHEChirurgia della parete addominale: cosa fare in caso di complicazioni delle ferite?

L’utilizzo delle protesi nel trattamento dell’ernia

Inoltre può essere necessario l’utilizzo di protesi particolari, che sostituiscano la parete addominale mancante o facciano da scheletro su cui l’organismo ricostruirà il tessuto, protesi che possano stare a contatto con l’intestino senza creare aderenze. Un gruppo di esperti si è così riunito per evidenziare i criteri per definire un paziente con ernia complessa e quindi meritevole di trattamento in ambiente specializzato.

Sono state evidenziate quattro categorie di variabili:

  1. Dimensioni e sede
  2. Stato dei tessuti e loro contaminazione batterica
  3. Storia del paziente e fattori di rischio
  4. Situazione clinica

Ciascuna variabile può avere un indice di gravità che può essere minore, moderato e maggiore. Un’ernia con porta superiore ai 10 cm è usualmente il termine al di sopra del quale si parla di ernia complessa. Le ernie cosiddette “di confine”, cioè lombari, laterali e sottocostali, oltre alle ernie parastomali sono considerate di più difficile trattamento per le difficoltà di ancoraggio della mesh e per un più elevato rischio di recidiva.

Possibili complicazioni dell’ernia

Se molta parte del contenuto addominale fuoriesce nell’ernia (differenza tra volume dell’ernia e volume addominale maggiore del 20%), la sua riparazione potrà porre discreti problemi di chiusura. L’infezione della ferita, infezioni preesistenti, la perdita di sostanza della parete addominale, la denervazione muscolare, la presenza di innesti cutanei, sono tutte condizioni che rendono difficoltosa una riparazione efficace del difetto addominale.L’ernia recidiva ha maggiori possibilità di recidivare ulteriormente e tale possibilità aumenta con l’aumentare delle riparazioni (24% dopo la prima, 35% dopo la seconda, 39% dopo la terza). Fattori di rischio e di aggravamento sono l’obesità, il diabete, l’età avanzata, l’uso di steroidi o uno stato di denutrizione.

Infine, ad aumentare la complessità del trattamento e i rischi di complicazioni e recidive, influiscono diversi altri fattori come l’intervento eseguito in urgenza, la necessità di rimuovere precedenti protesi, la molteplicità dei difetti della parete, la necessità di ricorrere a tecniche di allargamento della parete addominale quali le separazioni dei componenti (anteriore e posteriore).Con queste indicazioni il chirurgo può quindi individuare un “addome complesso” e, se in possesso delle conoscenza tecniche, affrontarlo nel giusto contesto e con i giusti mezzi. In caso ritenesse di non essere in possesso di un'esperienza tale da consentire una riparazione efficace e in sicurezza, potrebbe indirizzare il paziente verso centri di riferimento per tali patologie ormai diffusi in ogni regione.

 

TI POTREBBE INTERESSARE ANCHEErnia e laparocele: scopri la differenza!

Chirurgia Generale a Torino