Ernia del disco: attenzione a interpretare il risultato diagnostico!

Ernia del disco: attenzione a interpretare il risultato diagnostico!

Editato da: Marta Buonomano il 13/04/2024

Il Dott. Claudio Dell’Anna, specialista in Neurologia a Roma ed esperto in Dolore, ci parla della diagnosi e della terapia dell’ernia del disco

Come si forma un’ernia del disco?

Nella condizione detta “ernia del disco” il nucleo polposo del disco intervertebrale (posto tra una vertebra e l’altra per ammortizzare le sollecitazioni meccaniche) si disloca in misura rilevante per la rottura dell’anello fibroso che lo contiene nella sua sede fisiologica. Talvolta avviene che l’anello fibroso si sfianchi senza tuttavia rompersi permettendo al nucleo polposo un certo grado di scivolamento verso l’esterno definito tecnicamente “protrusione discale”. Tanto l’ernia quanto la protrusione discale possono interessare qualsiasi segmento spinale e possono variamente associarsi a Dolore Cervicale, Lombalgia, Dolore Cronico e rigidità della colonna vertebrale.

Come sapere se si soffre di ernia del disco?

Di solito si giunge alla consapevolezza di soffrire di una o di entrambe le condizioni (ernia e/o protrusione discale) quando i sintomi lamentati ci portano dal medico. Dopo il necessario esame clinico questi di solito indica una Risonanza Magnetica (RMN) che conferma il sospetto. Occorre poi effettuare anche esami elettrofisiologici (come l’elettromiografia) per accertare se il nervo di cui registriamo la sofferenza corrisponde effettivamente al disco intervertebrale che vediamo erniato nelle immagini RMN. Non osservare questo importante supplemento di indagine espone al rischio di un errore diagnostico circa la relazione esistente tra causa (disco erniato) ed effetto (dolore, deficit funzionale) che ha come grave conseguenza l’indicazione di un intervento di Chirurgia Spinale destinato al fallimento.

Cosa fare in caso di ernia del disco?

Quando viene messa in evidenza una delle due patologie (o entrambe) spesso si compie l’errore di formulare un giudizio errato che può comportare importanti conseguenze: la RMN ci consente di osservare i dischi dislocati ma non precisa se questo costituisca la causa o l’effetto di un disturbo a carico della colonna vertebrale! Alcune ernie e dislocazioni discali sono infatti l’espressione di meccanismi compensativi che la colonna vertebrale mette in atto per alleggerire gli effetti di un disordine a suo carico. In simili casi attività chirurgiche o manipolative finalizzate alla riduzione delle dislocazioni discali (ernie o protrusioni che siano) possono comportare conseguenze gravi (es. Failed Back Surgery Syndrome, ossia Sindrome da Fallimento della Chirurgia Spinale). Va precisato che ove si identifichi un disco erniato che con assoluta certezza compromette gravemente una radice nervosa e non si trovi altra soluzione al problema occorre necessariamente ricorrere alla Chirurgia Spinale.

 


Editor: Marta Buonomano

Neurologia a Roma