Fratture mandibolari: come intervenire

Fratture mandibolari: come intervenire

Editato da: Francesco Fusi il 14/07/2022

La frattura della mandibola può provocare dolore e gonfiore, può modificare l’allineamento dei denti impedendo di aprire completamente la bocca. Ecco come intervenire: quando la frattura è composta nella maggior parte dei casi è sufficiente eseguire un bloccaggio intermascellare, che prevede l'immobilizzazione dell'osso mascellare superiore ovvero della mandibola e di quello inferiore (mascella) attraverso legature metalliche. Al contrario l’intervento chirurgico consiste nel “riallineare” i segmenti fratturati e stabilizzarli.

Cosa sono le fratture mandibolari? Da cosa possono essere causate?

Le fratture mandibolari sono tra le lesioni traumatiche del volto più frequenti, spesso causate da traumi da impatto diretto o indiretto. La frattura della mandibola di solito causa dolore e gonfiore della zona interessata, difficoltà o impossibilità ad aprire la bocca e malocclusione, ovvero la chiusura dentaria non è più la stessa di prima del trauma.

Come si interviene di fronte ad una frattura mandibolare?

Per la diagnosi di frattura mandibolare e per decidere la terapia più appropriata è necessario eseguire radiografie come esame di primo livello ed eventualmente una tomografia computerizzata  del massiccio facciale. Per fratture complesse è possibile anche utilizzare software di programmazione chirurgica che consentono di simulare l’intervento oltreché di visualizzare modelli in realtà aumentata. In base alla sede e al tipo di frattura si sceglie la modalità di trattamento.

È sempre necessaria la chirurgia?

La chirurgia rappresenta il trattamento di scelta per la maggior parte delle fratture mandibolari poiché consente il ritorno alla funzione ed il ripristino morfologico nel giro di pochissimi giorni. Tuttavia nel caso di fratture incomplete o composte di determinate sedi della mandibola il trattamento può anche essere conservativo di tipo ortopedico. L’intervento chirurgico consiste nel “riallineare” i segmenti fratturati e stabilizzarli con placche di titanio attraverso approcci intraorali oppure nel caso di traumi più complessi attraverso approcci transfacciali e laterocervicali. Le placche generalmente non danno problemi a lungo termine e non vengono rimosse. Il paziente già dal giorno dopo l’intervento può alimentarsi quasi normalmente.

Conseguentemente ad una frattura mandibolare, il paziente potrà ritornare ad avere gli stessi lineamenti di prima?

In linea generale se non vi sono danni associati ai tessuti molli o perdite di sostanza che interessino i tessuti, l’intervento consente un totale ripristino della morfologia oltreché della funzione. In caso invece fratture complesse con perdita di sostanza e traumi dentari associati sono necessari spesso interventi correttivi secondari per ristabilire la fisionomia del volto.

Chirurgia Maxillo-Facciale a Torino