Giovani e depressione: l’incertezza dell’adolescenza
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L’adolescenza rappresenta un periodo di cambiamenti, che ognuno vive in maniera diversa. Il Dott. Elvezio Pirfo, esperto in Psichiatria a Torino, risponde alle domande dei genitori su ansia e depressione giovanili
1) A che età si può iniziare a soffrire d’ansia o di depressione?
Prima di tutto, dobbiamo ricordare che l’adolescenza e la prima età adulta sono momenti molto particolari della vita, caratterizzati da una forte necessità di distinguersi e di creare una propria identità. Questo determina una sensazione quasi inebriante di autonomia ed indipendenza dalla famiglia, dai genitori soprattutto, ma anche una grande paura di essere soli e di non avere punti di riferimento. Infatti, è anche l’epoca in cui più forte è la tendenza ad identificarsi totalmente con il proprio gruppo di coetanei, che diventa un riferimento assoluto.
L’età in cui possono manifestarsi o un disagio generico o veri e propri sintomi di ansia e/o depressione è quella tra i 12-13 anni e i 24-25 anni, anche se va ricordato che il problema non è tanto l’età cronologica quanto, invece, il momento del cambiamento esistenziale.
2) Quanti sono i ragazzi colpiti da disturbo d’ansia o depressivo?
Credo che nessuna risposta possa essere data: stiamo parlando di un qualcosa che succede a tutti. Bisogna essere molto attenti nel distinguere le difficoltà esistenziali (che vanno a risolversi spontaneamente quando la persona completa la sua maturazione) dai problemi clinici veri e propri dell’ansia o della depressione.
3) Adolescenza: maschi e femmine vivono il cambiamento allo stesso modo?
No, non è lo stesso tipo di esperienza. Il modo in cui si vive questo passaggio di cambiamento è diverso per tanti motivi, in quanto è legato non solo ad aspetti psicologici, ma anche biologici e sociali.
In altre parole:
- Ragazzi e ragazze vivono i cambiamenti fisici in maniera diversa;
- L’esperienza è diversa se avviene in una famiglia ed in una comunità più o meno capace di assecondare il cambiamento, lasciando un margine di sufficiente autonomia e libertà, ma continuando nello stesso tempo a proteggere una persona che non ha ancora completato il suo percorso di maturazione.
4) Adolescenza ed eventi stressanti
Come dicevo possono essere cause diverse biologiche, psicologiche individuali, familiari e sociali: è molto difficile individuarne una sola e, quasi sempre, sono diversi i fattori che concorrono ad indurre un vero e proprio disturbo mentale giovanile.
È probabile che possa instaurarsi più facilmente una condizione di ansia e depressione in una persona che sia stata esposta a quelli che in psicologia si chiamano “eventi stressanti”, cioè eventi di vita che costituiscono delle esperienze potenzialmente traumatizzanti dal punto di vista psichico.
Va fatta, però, una precisazione: le situazioni potenzialmente traumatizzanti non lo sono per tutti in ugual misura! La stessa situazione che può essere psico-traumatizzante per uno può non esserlo per l’altro, perché ogni individuo è diverso a seconda della sua capacità di reagire ed adattarsi alle difficoltà (noi la chiamiamo “resilienza”).
5) Depressione giovanile: come riconoscerla?
Quello che consiglio sempre ai ragazzi, alle ragazze e ai loro genitori è di “confrontare” le situazioni sempre nell’ambito della propria esperienza di vita.
Ciò a cui bisogna fare attenzione non sono le diversità con gli altri o con quello che vorremmo che succedesse, ma con il tipo di vita e la visione delle cose che quella specifica persona ha: non fare improvvisamente più ciò che si faceva prima senza che questo trovi una spiegazione ragionevole, in questa particolare epoca di vita, deve sempre essere verificato con attenzione.
I ragazzi e i loro genitori dovrebbero iniziare ad interrogarsi quando:
- I ragazzi e le ragazze appaiono improvvisamente chiusi;
- Assumono comportamenti per loro non coerenti;
- Sfuggono alle relazioni con i loro coetanei;
- Modificano le loro abitudini alimentari;
- Iniziano un consumo di sostanze psicoattive;
- Tendono a trascurare il proprio aspetto e a non curarsene dal punto di vista dell’immagine sociale;
- Non praticano più attività di tipo fisico anche se prima si sentivano molto motivati;
- Hanno cambiamenti di umore apparentemente inspiegabili rispetto ad una dimensione precedente molto più equilibrata.
La variabile del tempo è, però, fondamentale per questa valutazione: solo quando è chiaro che ci si trova di fronte a situazioni non passeggere, dev’essere presa seriamente in considerazione l’ipotesi di consultare un esperto.
6) Depressione giovanile: cosa fare?
Per i disturbi di ansia e depressione in età adolescenziale, la prima indicazione terapeutica è sempre di tipo psicologico e, solo in casi di difficoltà del ragazzo o della ragazza a gestire i sintomi che interferiscono sulla qualità della vita, si utilizzano farmaci che possono essere sia di sintesi chimica (psicofarmaci), sia naturali (cioè principi attivi derivati dalle piante o presenti in natura).
La scelta del tipo di psicoterapia o del tipo di terapia farmacologica dev’essere fatta in funzione del disturbo che si riscontra e, per la valutazione iniziale, va cercato uno specialista psichiatra o psicologo clinico che abbia competenza ed esperienza in quella particolare età della vita.
7) Depressione giovanile: mai sottovalutarla
Come già detto, spesso è l’evoluzione spontanea che risolve il problema: fa parte del normale ciclo naturale di vita trovarsi davanti a situazioni psicologiche difficili, che costituiscono passaggi di maturazione.
Voglio, però, sottolineare che la sottovalutazione di tutte le situazioni in cui non c’è solo un disagio generico, ma un vero e proprio disturbo d’ansia e/o depressivo, può essere un errore: gli adolescenti e i giovani adulti vivono ancora la “plasticità psicologica”, cioè la possibilità di compiere un percorso elaborativo e di cambiamento che, in epoca successiva, è certamente più difficoltoso da realizzare.
L’ansia o la depressione sono disturbi curabili, ma sono anche potenzialmente molto invalidanti se non si interviene tempestivamente con cure specialistiche adeguate.
Editor Karin Mosca