Gli acufeni e la terapia del suono
Autore:Come ci nostro esperto in Otorinolaringoiatria, il fastidio degli acufeni può essere eliminato grazie alla musica
Per curare gli acufeni, quando le terapie farmacologiche non provocano i risultati desiderati, occorre esplorare altre soluzioni cliniche. Una di queste è rappresentata dalla terapia del suono (Sound Therapy), una terapia che sfrutta gli effetti benefici della musica per poter agire sullo stato di stress, d’ansia e depressione del paziente in modo da rilassarlo.
Non è un caso che, ormai da decenni, si ha ben chiaro il ruolo rigenerante della musica: a livello fisico e psichico, difatti, incide positivamente sul proprio subconscio e lo stato d’animo.
Qual è il potere della musica?
La musica scatena molteplici turbamenti contrastanti che portano a complessi paranoici, sensazioni latenti, impulsi e disturbi neuro-psichici di emergere in superfice e liberarsi attraverso il processo catartico di tensione-liberazione.
Quali sono le caratteristiche della terapia del suono?
Alcuni degli esercizi di rilassamento previsti per il trattamento degli acufeni prevedono l’ascolto di brani musicali con caratteristiche specifiche, ovvero dai toni omogenei, lineari e poche varianti, in modo da distendere l’animo di chi li ascolta. Tali brani sono registrati su una base continua frequenziale che dev’essere uguale alla frequenza dell’acufene del paziente.
La nota o il suono base, analogo a quello dell’acufene, viene mischiato alla melodia in modo da creare un piacevole diversivo alla monotonia. È importante scegliere brani “neutri”, ovvero che non siano relazionati a ricordi e situazioni particolari della vita di tutti i giorni (canzoni famose, pubblicità, colonne sonore).
Cosa prevede la terapia del suono?
Per la terapia del suono vengono impiegate particolari tracce che possono essere catalogate come suoni della natura e musica frattale, ovvero composta da suoni frammentati molto simili tra loro ma non identici, in grado di potersi ripetere potenzialmente all’infinito. Proprio per questa loro peculiarità, i suoni frattali risultano imprevedibili, lineari, e sfaccettati all’orecchio di chi ascolta e molto vicini alla frequenza cardiaca a riposo che agiscono, pertanto, sul cosiddetto “cervello emotivo”, conducendo il paziente verso uno stato di maggiore rilassamento.
Gli esperimenti clinici effettuati hanno registrato ottimi risultati in seguito alla prima applicazione di 30 minuti. È utile comunque consultare uno specialista di acufeni affinché possa creare una terapia personalizzata per ogni paziente.