I metodi di riproduzione assistita

I metodi di riproduzione assistita

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Scritto da: La redazione di Top Doctors
Editato da: TOP DOCTORS® il 13/04/2024

 

Quali sono le tecniche di riproduzione assistita più comuni? Quali rischi e quali vantaggi comportano? Ci possono essere complicazioni per i bambini nati attraverso questi metodi? I nostri esperti in ginecologia ci rispondono in maniera esauriente.

 

 


Trattamenti di riproduzione assistita

1)    L’inseminazione. È il trattamento più semplice, consiste nello stimolare l’ovulazione della donna e introdurre nel momento adatto il seme coniugale nell’utero.

2)    La fecondazione in vitro, una delle tecniche più utilizzate. Dopo aver stimolato le ovaie della donna, vengono estratti gli ovuli, i quali vengono fecondati in vitro, cioè in laboratorio. La fecondazione avviene tramite diversi possibili procedimenti: l’inseminazione diretta (ossia lasciare liberi i gameti affinché si fecondino soli in laboratorio) o la microiniezione (l’introduzione dello spermatozoo dentro ogni ovulo).

A partire da una certa età della donna si consiglia l’inseminazione con ovuli di donatori, perché è il procedimento più efficace. Altre volte si propone l’uso del seme di un donatore, per assenza o bassa qualità degli spermatozoi dell’uomo o nei casi di donne sole.

 

Quali sono le possibilità di rimanere incinta attraverso la riproduzione assistita?

Le percentuali di successo di questi trattamenti dipendono fondamentalmente dall’età della donna: quanti più anni ha, più bassa è la possibilità che rimanga incinta. In generale, con la fecondazione in vitro, per le donne con una media di 36-37 anni la percentuale di successo si aggira intorno al 40-42%.

 

Quali rischi comportano le tecniche di fecondazione assistita? 

Uno dei problemi della fecondazione assistita è l’alta probabilità di avere una gravidanza multipla. Infatti, trasferendo più di un embrione all’interno dell’utero di una donna, è più facile rispetto a una gravidanza naturale che nel grembo si sviluppi più di un bambino, e questo implica la possibilità che si manifestino una serie di complicazioni che i medici devono cercare di evitare.

Un altro effetto secondario è la sindrome di iperstimolazione ovarica. Durante il procedimento di riproduzione assistita si stimola in maniera controllata l’ovulazione. Può però succedere, in alcuni casi, che le ovaie rispondano in modo eccessivo a questa stimolazione e non si riesca a controllare la produzione degli ovuli.

 

I bambini nati da queste tecniche possono avere particolari problemi?

I bambini nati grazie alla riproduzione assistita sono esattamente come gli altri bambini. La gravidanza può soffrire le stesse complicazioni di una gravidanza naturale.

 

Con la collaborazione del Dott. Gorka Barrenetxea Ziarrusta

Ginecologia e Ostetricia