Il cheratocono e la chirurgia conservativa

Il cheratocono e la chirurgia conservativa

Editato da: Veronica Renzi il 31/10/2023

Il cheratocono è una malattia degenerativa della cornea che, se trascurata, può generare seri problemi alla vista. Come ci spiega il Dott. Luca Vigo, esperto in Oculistica, grazie alla chirurgia conservativa, è possibile bloccarne l’evoluzione e i conseguenti danni alla vista 

Che cos’è il cheratocono e perché si manifesta?

Il cheratocono è una patologia di carattere degenerativo che generalmente colpisce entrambi gli occhi; questa patologia consiste nell’assottigliamento del tessuto corneale e nella sua relativa estroflessione producendo la forma di un cono nell’area più sottile della cornea (apice). In seguito alla riduzione della capacità visiva o all’estrema riduzione dello spessore corneale il trapianto di cornea può risultare necessario. Nonostante le ricerche condotte in tal senso, al giorno d’oggi non si conoscono le cause della patologia; gli indiziati maggiori, tuttavia, sono i fattori genetici ed ereditari insieme a quelli ambientali. Tra questi ultimi possiamo elencare l’utilizzo di lenti a contatto non corneo-conformi e l’eye-rubbing (strofinamento degli occhi) che comportano uno sfregamento e uno stress per la cornea, indebolendo, così, i tessuti. È stato provato inoltre che anche l’atopia, le allergie e le irritazioni croniche oculari sono associate al cheratocono, causando al paziente fastidi, secchezza e prurito. Infine, lo stress ossidativo, ovvero la condizione patologica che coinvolge la produzione e l’eliminazione delle sostanze di scarto del metabolismo, può altere l’elasticità dei tessuti corneali e, quindi, la vista.  

La visione nel cheratocono 

Il cheratocono implica non solo un’alterazione del profilo corneale ma anche un’alterazione del tessuto corneale stesso. Questo tessuto è costituito da una moltitudine di fibrille di collagene che conferisce una certa solidità, ma anche trasparenza ed una azione di filtro per i fasci luminosi. Quando, invece, la cornea è colpita da cheratocono, l’alterazione di tale struttura si traduce in una riduzione della vista. In particolare, il soggetto affetto da cheratocono percepisce le immagini in maniera anomala: sperimenta la visione di scie o aloni luminosi, abbagliamenti e lo sdoppiamento delle immagini.

Trattamento conservativo del cheratocono

Al fine di incrementare la capacità visiva o ridurre i rischi legati all’evoluzione della patologia, ovvero un possibile trapianto di cornea, si sfrutta la Chirurgia conservativa, previa attenta analisi delle caratteristiche ottiche del paziente da parte del chirurgo e un confronto tra i due per poter valutare le aspettative. Tra i trattamenti previsti, vi è l’impianto di anelli intracorneali, ovvero segmenti di materiale plastico all’interno della cornea, che riducono l’astigmatismo indotto dal cheratocono. Attualmente il trattamento maggiormente efficace è il cross-linking, in grado di bloccare o rallentare l’evoluzione del cheratocono. Questo trattamento sfrutta le caratteristiche di una particolare vitamina, la Riboflavina, che viene attivata mediante i raggi UV: in tal modo si vengono a formare nuovi legami (link, appunto) tra le fibre di collagene che compongono la cornea. I benefici legati al cross-linking sono molteplici; studi recenti, difatti, hanno dimostrato la sua efficacia nel tempo e la possibilità di rendere utilizzabili le lenti a contatto nei casi di scarsa tollerabilità.

Le lenti a contatto per correzione visiva nel cheratocono

Occorre specificare che, quando gli occhiali non sono più sufficienti, la vista nel cheratocono può essere corretta tramite l’utilizzo di lenti a contatto. Queste servono a migliorare la visione sia quantitativamente che qualitativamente. Le lenti semirigide (o RGP, Rigida Gas Permeabile) rappresentano un’ottima soluzione per il paziente affetto da cheratocono e sono in grado di fornire un maggior comfort al paziente. Coloro che manifestano una intolleranza a tali lenti, possono utilizzare in alternativa le Lenti Prostetiche Sclerali, che sono meglio tollerabili.

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