Il laser verde: procedimento chirurgico per l'iperblasia benigna

Il laser verde: procedimento chirurgico per l'iperblasia benigna

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Scritto da: La redazione di Top Doctors
Editato da: TOP DOCTORS® il 13/04/2024

L'iperplasia prostatica benigna consiste in un ingrossamento della ghiandola prostatica. Il nostro esperto in urologia spiega i vari sintomi e trattamenti per questo tipo di disturbo

Cos’è l’iperplasia prostatica benigna?

L’iperplasia benigna della prostata è una crescita fisiologica che hanno tutti gli uomini a partire dai 45-50 anni, e che produce alterazioni nello svuotamento della vescica. Questa crescita fisiologica e benigna si distingue dalla comparsa del per il tumore alla prostata.

Quali sono i sintomi che presenta l’iperplasia benigna della prostata?

L’iperplasia benigna della prostata presenta due grandi gruppi di sintomi: i gruppi di sintomi irritativi, e i gruppi di sintomi ostruttivi. Quelli ostruttivi vanno trattati dal punto di vista urologico, tramite medicinali e senza bisogno di chirurgia.

La sintomatologia ostruttiva, ovvero che presenta una sintomatologia più aggressiva verso il paziente, può essere curata tramite ricorso a un trattamento chirurgico per svuotamento della prostata. 

I sintomi ostruttivi caratteristici sono: la diminuzione della forza e il calibro del flusso urinario. Lo svuotamento viene così provocato in modo inadeguato, e si verifica un aumento della frequenza urinaria sia di giorno che di notte.

Quali sono i trattamenti esistenti per l’iperplasia benigna della prostata?

I trattamenti per l’iperplasia prostatica benigna sono di tipo medico. Se questi trattamenti tramite farmaci falliscono, si passerà a tecniche chirurgiche alternative. Fino al 2003 esistevano due tipi di chirurgia, ovvero quella endoscopica transuretrale che era meno invasiva, e altre tecniche invece più invasive come la chirurgia aperta. Entrambe possono provocare emorragie urinarie e a volte problemi di impotenza.

In cosa consiste la nuova tecnica?

Dal 2003, con la comparsa del laser verde, i metodi chirurgici sono cambiati e la loro efficienza è nettamente migliorata. Questa tecnica non è invasiva, e il paziente è ricoverato per 24 ore. Le emorragie sono praticamente inesistenti e il rischio di effetti collaterali è ridotto al minimo, se non azzerato. Oggi è disponibile una quarta generazione di laser e sono più di 1000 i pazienti operati con questa tecnica con successo.

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