Infertilità nell’uomo: come si diagnostica

Autore: Dott. Andrea Militello
Pubblicato: | Aggiornato: 27/04/2023
Editor: Antonietta Rizzotti

L’infertilità maschile viene definita come la condizione di incapacità, da parte dell’uomo, di provocare una gravidanza. Il Dott. Andrea Militello, esperto in Andrologia a Roma, spiega come affrontarla e diagnosticarla.

Quali valori indicano un problema di fertilità?

Quando esistono dubbi clinici sulla fertilità dell’uomo o ipofertilità, lo specialista indirizzerà il paziente ad uno spermiogramma, grazie ai cui valori si potranno individuare possibili disturbi. I primi fattori da tenere in considerazione quando si parla di fertilità nell’uomo sono la mobilità degli spermatozoi ed il loro numero. L’assenza degli stessi viene definita azoospermia e chiaramente rappresenta un problema nelle coppie alla ricerca di una gravidanza.

Tipologie di azoospermia

L’azoospermia secretiva, che si individua da livelli dell’ormone FSH (Ormone Follicolo Stimolante) alti, è generalmente causata dall’impossibilità di uno dei due testicoli di produrre spermatozoi a causa di problemi genetici, metabolici preesistenti o vascolari, come l’orchite post-parotica o il criptorchidismo. L’azoospermia ostruttiva invece presenta livelli di FHS normali, quindi non sono presenti disturbi del liquido spermatico, ma poiché esistono blocchi nelle vie seminali questi non riescono a percorrere la loro strada verso l’uscita. I soggetti che presentano una scarsa eiaculazione (ipoposia) potrebbero essere affetti da una malattia di origine infiammatoria o infettiva a carico delle vie seminali, come un’uretrite o una prostatite. Al fine di scongiurare queste ipotesi è consigliabile eseguire una spermiocultura con test del gene CFTR (Cystic Fibrosis Transmembrane conductance Regulator) che se anomalo è sintomo della fibrosi cistica. Nei casi di oligo-asteno-teratozoospermia, invece, gli spermatozoi sono sani, ma presentano scarsa mobilità, sono ridotti numericamente o presentano qualche tipo di anomalia. È chiaro come ciò possa allarmare i soggetti a cui viene presentato questo risultato, ma è anche importante non cedere all’allarmismo o all’ansia.

Le indicazioni della WHO

Il test dello spermiogramma va eseguito in strutture specializzate e secondo le indicazioni della World Health Organization (WHO) del 2010. Innanzitutto, per avere un risultato veritiero, un buon specialista esegue l’indagine tre volte a distanza di 90 giorni e solo nel caso in cui sia stata mantenuta l’astinenza nei 3-4 giorni precedenti l’esame. Inoltre, un fattore che indica sicuramente una procedura scorretta nell’esecuzione del test è un risultato dell’80% normale, poiché numerosi studi dimostrano che questi valori sono quasi impossibili.

Il ruolo dei Radicali Liberi

Quando la diagnosi di oligo-asteno-teratozoospermia viene confermata si devono iniziare a ricercare le cause. Una delle principali individuate fino ad oggi sono i radicali liberi dell’ossigeno (ROS), ossidanti che quando si attaccano agli spermatozoi ne demoliscono la barriera lipidica, creando anomalie nel loro DNA e compromettendone l’azione fecondante. È noto, infatti, come la vita moderna con inquinamento ambientale e abitudini scorrette come il fumo o i fast food sia collegata alla loro propagazione.
Da ciò si intende la recente diffusione dell’uso di terapie a base di antiossidanti, capaci di combattere i ROS nel trattamento di pazienti infertili. Infine, una ragione di sviluppo dei radicali liberi strettamente costituzionale è il varicocele, una malattia che colpisce il cordone spermatico creando una dilatazione varicosa anormale. In questi casi, analizzando lo spermiogramma è possibile individuare anomalie nella cromatina, ossia il DNA, e diagnosticare il problema di fecondazione. È bene comunque specificare che diversi sono i casi in cui ci si può imbattere, perciò una diagnosi univoca non esiste.

Quali test sono i più utili per diagnosticare problemi di fertilità?

Generalmente i test che si eseguono per arrivare ad una diagnosi sono:

  • Spermiogramma con test di frammentazione
  • Spermiocoltura
  • Test degli ormonali e genetici
  • Esame delle vie seminali con ecografia

Infine, in caso di presenza di oligo-asteno-teratozoospermia e quando tutte le terapie non hanno fornito risultati soddisfacenti, lo specialista potrebbe indirizzare il paziente a centri di Procreazione Assistita per riuscire ad ottenere la gravidanza desiderata.

Dott. Andrea Militello
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