Insufficienza Renale Cronica: qual è il compito del nefrologo?
Per insufficienza renale cronica (IRC) si intende la riduzione delle funzioni di entrambi i reni. Il Dott. Andrea Mancini, esperto in Nefrologia a Bari, ci parla del compito del nefrologo e delle principali patologie che possono colpire i reni
La malattia ha un andamento progressivo e può portare alla completa inattività dei due organi. Possiamo immaginare i reni costituiti da 2 milioni di operai (nefroni), per svariate malattie alcuni di questi operai può ammalarsi, per esempio 200 mila di essi, a lavorare resteranno quindi 1.800.000 che però dovranno lavorare di più in quanto devono svolgere anche il lavoro degli operai ammalati. Per questa ragione molti di essi si ammaleranno e il numero di operai si ridurrà ulteriormente, sottoponendo i nefroni superstiti ad un ulteriore aggravio di lavoro e così via: l’essenza della progressione della malattia sta proprio in questa teoria detta del Brenner.
Qual è il compito del nefrologo di fronte ad insufficienza renale cronica?
Compito del nefrologo, in collaborazione con il paziente, è quello di mettere una “palla al piede” a questa malattia al fine di rallentarne il più possibile la progressione, ritardando e in molti casi evitando il declino completo delle funzioni renali. Parliamo di funzioni renali proprio perché quest’organo svolge numerosi compiti:
- Primo tra tutti quello di depurare l’organismo eliminando con le urine le scorie;
- Mantiene un giusto equilibrio dell’acqua e dei sali eliminando quelli in eccesso, riassorbendo quelli di cui l’organismo è carente;
- Controlla l’acidità del sangue (pH);
- Produce ormoni che regolano la produzione di globuli rossi, la pressione arteriosa e il benessere delle ossa.
Quali sono le malattie che possono colpire i nefroni?
Le malattie che possono colpire i nostri operai nefroni, sono molte, prima tra tutte il diabete, l’ipertensione, le infezioni (pielonefriti), le malattie su base immunologica (glomerulonefriti), i calcoli, le malattie cistiche (rene policistico).
Purtroppo l’IRC è una malattia diffusa, può colpire tutte le fasce di età, in Italia ha una incidenza di 154 pazienti per milione di abitanti, e negli ultimi trent’anni questo dato è aumentato del 90 %, in parte per l’allungamento della vita media, in parte per la maggiore incidenza di malattie come il diabete, l’ipertensione e la sindrome metabolica. Una caratteristica della IRC è quella di essere asintomatica fino a quando la funzione dei reni non è gravemente compromessa, da qui l’importanza di eseguire periodicamente esami del sangue controllando i parametri che indicano il grado di funzione renale (creatinina, azotemia e GFR); esami delle urine dosando anche la proteinuria (perdita di proteine con le urine) ed una ecografia renale.
Cosa è necessario fare per rallentare l’avanzare della patologia?
Per rallentare, anche significativamente, l’evoluzione della malattia e delle sue complicanze (anemia, intossicazione uremica, alterazione del metabolismo osseo, ipertensione, iperuricemia) è necessario:
- Controllare adeguatamente la pressione arteriosa;
- Utilizzare farmaci adeguati per il diabete a seconda del grado di IRC;
- Ridurre la proteinuria,
- Eliminare farmaci nefrotossici come per esempio alcuni antibiotici e antiinfiammatori;
- Limitare l’utilizzo dei mezzi di contrasto se non strettamente indispensabili,
- Correggere l’iperuricemia,
- Controllare la dieta con l’utilizzo di prodotti alimentari per nefropatici;
- Correggere l’anemia e il dismetabolismo delle ossa (iperparatiroidismo).