Ipertensione arteriosa: che cosa fare?

Ipertensione arteriosa: che cosa fare?

Editato da: Sharon Campolongo il 03/04/2023

In Italia l’ipertensione arteriosa è un problema che colpisce in media il 33% degli uomini e il 31% delle donne. Il 19% degli uomini e il 14% delle donne sono in una condizione di rischio. Ma da che cosa è causata e come intervenire? Approfondiamo questo argomento nel seguente articolo

Che cos’è l’ipertensione?

Non si tratta di una patologia vera e propria, bensì di una condizione che aumenta il rischio di essere colpito da malattie come ictus cerebrale, infarto di cuore, insufficienza renale, gravi retinopatie. Tuttavia, grazie ad alcuni trattamenti, questo rischio diminuisce.

Ma quando ricorrere a una terapia farmacologica? Si consiglia di utilizzare alcuni farmaci in caso di valori di pressione pari o superiori a 140 mm Hg per quanto riguarda la “massima” (pressione sistolica) oppure pari o superiori a 90 mm Hg per quanto riguarda la “minima” (pressione diastolica).

Quali sono le cause dell'ipertensione?

Le cause dell’ipertensione sono molteplici e comprendono sia fattori genetici ereditari sia fattori ambientali come lo stress, l’eccessiva introduzione di sale e l’obesità.

In alcuni casi la causa potrebbe essere una malattia del rene, in altri una malattia dell’apparato endocrino oppure i restringimenti localizzati delle arterie.

Considerando i fattori di rischio, è possibile prevenire l’ipertensione solo se il paziente segue uno stile di vita sano ed equilibrato, mantenendo la pressione arteriosa a livelli desiderabili, mentre nelle forme secondarie è indispensabile correggere le cause organiche con interventi mirati.

tavolo con frutta, verdura, salmone

Perché è importante non sottovalutare i sintomi?

La sintomatologia relazionata ad una condizione di ipertensione è purtroppo aspecifica. I sintomi, quindi, possono variare e includono:

Per questo, è fondamentale l’azione del medico, il quale può eseguire un approfondimento clinico per accertare la condizione di ipertensione ed avviare un corretto percorso diagnostico e terapeutico.

A quali esami sottoporsi per una corretta diagnosi?

Risulta essere essenziale una corretta misurazione della pressione arteriosa eseguita da persona competente (medico o farmacista) con strumentazione idonea e validata.

In caso si accerti una condizione di ipertensione è indispensabile che il paziente si affidi ad un medico specialista per definire la possibile secondarietà della sindrome, attraverso l’esecuzione di indagini laboratoristiche e per immagini specifiche e mirate.

È possibile curare l’ipertensione arteriosa?

La terapia applicata ha lo scopo di ridurre i valori pressori e il rischio di contrarre altre malattie cardiovascolari.

È importante che la pressione arteriosa venga ridotta gradualmente, affinché venga prevenuta la fiacchezza che nei primi giorni la riduzione della pressione può causare ed il rischio di compromettere la perfusione degli organi (cervello, cuore, reni, eccetera).

La riduzione della pressione può essere ottenuta con opportuni provvedimenti igienico-dietetici e, soprattutto, con farmaci.

I farmaci antipertensivi sono molto numerosi ed agiscono attraverso meccanismi ben conosciuti e diversi.

Le categorie più importanti sono:

  • Diuretici
  • Inibitori del sistema renina-angiotensina (SRA)
  • Calcioantagonisti
  • Betabloccanti
  • Alfabloccanti
  • Anti-adrenergici centrali

I farmaci antipertensivi sono di solito efficaci e ben tollerati ma devono essere prescritti in funzione dell’età anagrafica del paziente, delle sue condizioni cliniche e delle abitudini di vita.

Generalmente, il farmaco antipertensivo viene scelto in base all’esperienza del medico e alle malattie presenti e pregresse del paziente.

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