Ipnosi Ericksoniana: cos’è?

Ipnosi Ericksoniana: cos’è?

Editato da: Alice Cattelan il 17/03/2023

Dentro di noi possediamo tutte le risorse di cui abbiamo bisogno per far fronte alle nostre sfide evolutive. 
Milton Erickson

Introduzione all’ipnosi Ericksoniana 

L’ipnosi Ericksoniana è una forma di psicoterapia che prende il nome dal suo ideatore, lo psichiatra americano Milton Erickson (1901-1980), che fu il primo a proporre un approccio naturalistico dell'ipnosi. Secondo Erickson il paziente possiede già tutte le risorse utili e necessarie alla sua autoguarigione ed è grazie alla trance ipnotica che queste risorse possono essere estratte dall’inconscio della persona, facendo sì che abbiano di nuovo il loro pieno potenziale al fine di migliorare lo stato di benessere del paziente.

In cosa consiste lo stato di trance?

La più grande scoperta di Erickson è senza dubbio il fatto di aver compreso che lo stato di trance non è un fenomeno straordinario, ma qualcosa di frequente e comune per qualsiasi persona, che tutti noi sperimentiamo più volte spontaneamente nell'arco della giornata.

Ad esempio quante volte ci capita che siamo totalmente assorbiti dalla lettura di un libro interessante, o dalla visione di un film? Queste sono tutte forme di ipnosi, e l'ipnosi Ericksoniana non è niente altro che un’amplificazione di questo fenomeno naturale e quotidiano.

Quali sono i punti dell’ipnosi Ericksoniana?

L’ipnosi Ericksoniana si basa su tre punti fondamentali:

Rapport: ovvero il legame unico, empatico e non giudicante tra terapeuta e paziente, condizione imprescindibile per il buon esito della terapia e il cambiamento auspicato dal paziente.

"Tayloring": ovvero la terapia viene "cucita" su misura per quel determinato paziente sulla base delle sue caratteristiche uniche e irripetibili, cosi che anche l'approccio utilizzato diventa unico e irripetibile.

Comunicazione indiretta: invocare il cambiamento nel paziente tramite una suggestione indiretta, che si avvale di un linguaggio familiare al paziente, metafore, aneddoti, storie, invece che obbligarlo tramite un comando diretto

Per quali casi viene suggerito il ricorso all’ipnosi?

 In generale, tutti possono essere ricettivi all'ipnosi, questo perchè ognuno di noi è in grado di vivere un'esperienza di trance durante le sue giornate. L’ipnosi Ericksoniana viene utilizzata in particolar modo per determinati disturbi, quali:

Quali tipologie di ipnosi esistono?  

La prospettiva cognitivo-comportamentale concepisce l'ipnosi come un insieme di metodi che promuovono il cambiamento comportamentale attraverso la suggestione.

L'ipnosi Ericksoniana non viene eseguita attraverso suggerimenti diretti, ma piuttosto attraverso metafore che favoriscono il pensiero creativo e riflessivo.

L'ipnosi tradizionale invece, si basa sull'induzione di uno stato di trance. Una volta che la persona ipnotizzata l'ha raggiunta, riceveranno suggerimenti in formato verbale in relazione al loro comportamento o ai loro contenuti mentali.

Come avviene il processo ipnotico?

Per meglio comprendere il lavoro svolto durante una seduta di ipnosi, è possibile suddividere il processo ipnotico in tre fasi: preparazione, trance e valutazione dei risultati.

La fase di preparazione, nella quale avviene la conoscenza tra paziente e terapeuta, il quale che raccoglie informazioni riguardanti le esperienze di vita del paziente, che poi potranno essere utilizzate come materiale utile ai fini terapeutici.

La trance ipnotica rappresenta il momento centrale, nel quale il terapeuta attraverso l’ipnosi varia gli schemi e le strutture abituali del paziente in modo che sia pronto attraverso l'attivazione e l’utilizzo di risorse proprie a variare i modelli di associazione e funzionamento mentale per la risoluzione dei problemi.

Fase di valutazione del lavoro: valutazione del lavoro svolto durate lo stato di trance e acquisizione di un ancoraggio utile successivamente al paziente per richiamare autonomamente lo stato di auto-ipnosi.

Quali sono i benefici derivanti dall’ipnosi?

L'ipnosi può favorire un aumento dall'autostima del paziente, permette di superare le fobie grazie allo strutturarsi di immagini mentali di come vorrebbe essere. In oncologia ha un ruolo importante nella gestione dei sintomi e della terapia farmacologica.

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