Ipnosi: perdersi nell’inconscio per ritrovare sé stessi

Ipnosi: perdersi nell’inconscio per ritrovare sé stessi

Editato da: Alice Cattelan il 23/02/2023

La perdita di orientamento nei confronti della realtà esterna e lo stabilirsi di un nuovo orientamento nei confronti di una realtà astratta”: così definisce l’ipnosi il padre della ipnoterapia come la conosciamo oggi, Milton Erikson. Molti pazienti sono spaventati dal perdere il contatto con la realtà, ma l’immersione profonda nel nostro inconscio è un metodo indubbiamente efficace per la guarigione ed il benessere. Il Dott. Maurizio Giuseppe Arena ce lo racconta in questo articolo

Che cos’è l’ipnosi?

L’ipnosi è un’esperienza normale, entriamo in ipnosi spontaneamente quando guardiamo un film, leggiamo un romanzo, ascoltiamo una conferenza coinvolgente, una musica piacevole, quando sogniamo a occhi aperti, quando guidando l’automobile da casa all’ufficio, percorriamo la strada automaticamente pensando ad altro.

In tutte queste circostanze siamo concentrati e rapiti al punto da ignorare tutto ciò che ci circonda e perdiamo la concezione del tempo e dello spazio, ci troviamo in uno stato di alterazione delle percezioni e della coscienza.

Grazie a questo stato particolare è possibile mobilitare e utilizzare risorse che altrimenti sarebbero inaccessibili, potendo così migliorare le performance e facilitare il ripristino dell’equilibrio psicosomatico.

Le tecniche di ipnosi

Numerose le tecniche verbali e non verbali, la più utile in ambito clinico è comunque l’ipnosi Ericksoniana, che per altro è quella da me adoperata.

Per Erickson l'inconscio di ciascun individuo, è pieno di risorse per risolvere i problemi del vivere quotidiano, dà così all’inconscio una valenza positiva e costruttiva, in antitesi al fantasma distruttivo teorizzato da Freud, e nella sua impostazione tecnica, l’ipnosi permette di comunicare con l'inconscio del paziente.

L’ipnosi Ericksoniana è un metodo finalizzato a modificare leggermente lo stato di coscienza per consentire di accedere all'inconscio e permettere al paziente di attingere in sé stesso le risorse necessarie per risolvere il problema di cui è affetto.

Lo stato ipnotico permette di accedere all’inconscio dell’individuo, non tanto a quello tipico di matrice psicoanalitica, quanto piuttosto allo spazio interno, dove vengono raccolte le esperienze e le informazioni apprese nel corso della vita e di cui spesso non siamo consapevoli.

La sessione

Mentre nell’ipnosi classica l’ipnotista è autoritario e direttivo e il soggetto passivo, nel metodo ipnotico messo a punto da Milton Erickson, tra terapeuta e paziente si crea una relazione di reciproco rispetto e collaborazione.

Per Milton Erickson, l'induzione ipnotica è lo strumento con cui il terapeuta, attraverso il dialogo con il paziente, e la comunicazione all'interno dello stato di trance, accede all’inconscio e favorisce la mobilizzazione e l’utilizzo di risorse, rese inaccessibili, con il risultato di migliorare una performance o facilitare il ripristino dell’equilibrio e del benessere.

Usando modelli linguistici sofisticati e sottili Milton Erickson induce nei suoi interlocutori una trance ipnotica atta a realizzare in modo assolutamente informale un cambiamento terapeutico.

Il processo ipnotico, secondo l’ipnosi di Erickson, si sviluppa lungo tre fasi:

  1. Preparazione;
  2. Trance terapeutica;
  3. Valutazione e ratifica del cambiamento terapeutico ottenuto.

Ipnosi e psicoterapia

L’orientamento psicosomatico dell’ipnosi Ericksoniana, che privilegia la relazione mente corpo, rende questa terapia vantaggiosa e facilmente proponibile, di fatto anche nelle terapie cognitivo comportamentali ed in quelle ad orientamento fenomenologico esistenziale si fa sempre più frequente l’uso di tecniche ipnotiche.

Questo è legato al fatto che l’ipnosi di per sé non è la terapia, quanto piuttosto lo strumento più efficace per ampliare l’effetto curativo della psicoterapia.

L’ipnoterapia è per tutti

In linea di massima è più difficile ipnotizzare gli individui in cui prevale un pensiero logico, lineare e razionale.

Ciò non di meno ogni psicoterapia è una relazione interpersonale tra due persone, il terapeuta ed il paziente, se questa relazione si fonda su un rapporto empatico fondato sull’ascolto attivo e l’accoglienza, ciò è sufficiente a rompere la resistenza all’ipnoterapia.

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