La ricostruzione del legamento collaterale mediale del gomito

La ricostruzione del legamento collaterale mediale del gomito

Editato da: Antonietta Rizzotti il 18/10/2023

Il legamento collaterale mediale del gomito è uno degli stabilizzatori primari del gomito. L'esperto in Ortopedia e Traumatologia, ci aiuta a capire meglio

Che cos’è il legamento collaterale mediale del gomito?

Il legamento collaterale mediale del gomito, conosciuto anche con il nome di legamento collaterale radiale si compone di dueGomito legamenti che hanno la funzione di tenere insieme l’articolazione omero-radiale, quella omero-ulnare e quella radio ulnare.

È composto da un fascio anteriore, da un fascio posteriore e da un fascio trasversale. Fino ad oggi, in caso di dislocazione del gomito, le ricostruzioni del legamento hanno interessato solo il fascio anteriore ma, per prevenire il rischio di una dislocazione posteriore o di instabilità rotatoria posterolaterale, si è reso necessario pensare ad una nuova tecnica chirurgica per la ricostruzione simultanea dei fasci anteriori e posteriori.

La stabilità del gomito è data da stabilizzatori statici e dinamici:

  • Gli statici sono i componenti ossei, la capsula articolare, il legamento collaterale mediale e il legamento collaterale laterale;
  • I dinamici sono rappresentati dai muscoli del gomito.

La stabilità del gomito dipende dal legamento collaterale mediale per le flessioni tra i 30° e i 110°. Per flessioni al di sotto dei 30° o maggiori dei 110°, la stabilità del gomito dipende dai componenti ossei.

Delle tre parti che compongono il legamento collaterale mediale del gomito, il fascio trasversale è quello che meno influisce sulla stabilità articolare, al contrario di quello anteriore e di quello posteriore le cui funzioni di tensione e stabilizzazione variano in base all’estensione del gomito: il fascio anteriore lavora quando il gomito si trova in posizione flessa tra i 30° e i 110°, il fascio posteriore tra i 50° e i 70°.

Nuove tecniche chirurgiche per la ricostruzione del legamento collaterale mediale

Un recente studio condotto in collaborazione con il Politecnico di Torino, ha dimostrato come intervenire anche sul fascio posteriore aumenti la stabilità sotto stress e prevenga dislocazioni posteriori del gomito in situazioni di instabilità rotatoria.

La nuova tecnica per la ricostruzione dei due fasci, quello anteriore e quello posteriore, rende non necessaria la reintroduzione della capsula anteriore e l’osteosintesi in caso di lesione acuta. Permette, inoltre, di ridurre la richiesta di ricostruzione della coronoide in caso di instabilità cronica e di ricorrere ad una fissazione esterna.

Al momento si tratta di una tecnica provata solo su cadavere, ma si pensa che a breve sarà possibile testarla anche su pazienti.

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