Legamento crociato anteriore e le lesioni periferiche

Legamento crociato anteriore e le lesioni periferiche

Editato da: Antonietta Rizzotti il 12/07/2020

Le lesioni del legamento crociato anteriore (LCA) sono frequenti negli sportivi a seguito di episodi distorsivi del ginocchio. Ne parla il Prof. Simone Cerciello, esperto in Ortopedia e Traumatologia a Roma

Come si verificano lesioni del LCA?

Il LCA svolge una funzione cruciale nella stabilizzazione del ginocchio durante i movimenti rotatori e nel lesione del ginocchiocontrollare la traslazione tibiale anteriore. La sua rottura ha quindi pesanti ripercussioni sulla funzione del ginocchio tali da rendere indicata la sua ricostruzione. Tuttavia, il LCA svolge il suo ruolo in maniera sinergica con altre strutture definite “periferiche”: le radici (roots) e le giunzioni capsulo-meniscali (ramps) ed il complesso legamentoso antero-laterale. Il coinvolgimento di queste strutture avviene in più del 20 % dei casi di rottura del LCA. L’esame clinico e la diagnostica per immagini mediante risonanza magnetica nucleare dovrebbero confermare la presenza di queste lesioni periferiche che vanno confermate e trattate durante l’intervento chirurgico.

Quando è indicato l’intervento di ricostruzione del LCA?

L’intervento di ricostruzione del legamento crociato anteriore è indicato in tutti i soggetti che vogliano riprendere l’attività sportiva e che lamentano episodi di instabilità e cedimenti. L’età può influenzare questa scelta ma non in modo assoluto. Le tecniche di ricostruzione hanno raggiunto uno standard qualitativo molto elevato in termini di scelta del trapianto e sistemi di fissazione. Tuttavia, le ri-rotture rappresentano un grave problema nei soggetti giovani e ad alte richieste funzionali. Molto spesso queste avvengono perché non sono state riconosciute e/o trattate le lesioni “periferiche” associate al momento dell’intervento chirurgico. Infatti, il mancato riconoscimento di queste lesioni e quindi la loro riparazione, aumenta le sollecitazioni sul nuovo crociato.

Quali sono i trattamenti chirurgici mirati alla ricostruzione del LCA?

L’intervento chirurgico di ricostruzione è abbastanza standardizzato. I rischi principali sono le infezioni del sito chirurgico e le ri-rotture. Queste ultime possono essere legate ad errori di tecnici (ad esempio tunnel tibiale e femorale mal-eseguiti) o al mancato riconoscimento/trattamento di lesioni delle strutture “periferiche”. È evidente come una precisa tecnica chirurgica ed una profonda conoscenza delle strutture anatomiche e della loro funzione siano quindi essenziali per ridurre l’incidenza di queste complicanze.

Riabilitazione post chirurgica?

La riabilitazione dopo l’intervento deve tenere in considerazione le esigenze del paziente che richiede un rapido ritorno allo sport ma allo stesso tempo deve rispettare i tempi di guarigione “biologica” del nuovo legamento. Inoltre, i protocolli variano in base al trapianto usato. La eventuale riparazione contestuale delle strutture “periferiche” non influenza in maniera significativa questi protocolli. In generale la prima fase deve permettere di smaltire il trauma dell’intervento; l’impiego di bastoni canadesi e di una ginocchiera rigida in estensione sono propedeutici a tale scopo. Dopo i primi 15 giorni vengono abbandonati i canadesi e sbloccata la ginocchiera per iniziare il recupero del movimento che generalmente richiede 15-20gg. In questa fase può essere utile il ricorso al fisioterapista per modulare le sollecitazioni. Una volta ultimato il recupero articolare inizia il rinforzo muscolare che inizialmente avviene mediante cyclette ed esercizi isometrici. La corsa senza cambi di direzione viene generalmente iniziata a 3 mesi ed il ritorno allo sport senza restrizioni a 5-6 mesi.

Ortopedia e Traumatologia a Roma