Lesioni della cuffia dei rotatori: perché trattarle in artroscopia?

Lesioni della cuffia dei rotatori: perché trattarle in artroscopia?

Editato da: Marta Buonomano il 16/03/2023

Quali sono le possibili cause di una lesione alla cuffia dei rotatori e per quale motivo bisognerebbe intervenire chirurgicamente? Ce lo spiega il Dott. Francesco Leonardi, esperto in Ortopedia e Traumatologia a Ravenna

Che cos’è la cuffia dei rotatori?

Si tratta di una struttura complessa composta da quattro muscoli e dai rispettivi tendini che rivestono la testa dell’omero.

Questi tendini (sovraspinoso, sottospinoso, sottoscapolare e piccolo rotondo) hanno il compito di stabilizzare la testa omerale nella glena e consentire di conseguenza, l’esecuzione di movimenti rotatori, elevatori e abduttori della spalla.

In cosa consiste una lesione della cuffia dei rotatori?

Le lesioni di questa struttura colpiscono principalmente il tendine sovraspinoso, anche se il numero di tendini danneggiati può variare in base all’entità della lesione e dal tempo intercorso dalla comparsa dei primi sintomi alla diagnosi.

In genere, il danno alla cuffia dei rotatori è di natura degenerativa e associato a traumi o microtraumi ripetuti (ad esempio il sovraccarico della spalla per lavori manuali).

uomo con dolore alla spalla

Come riconoscere una lesione alla cuffia dei rotatori?

Il dolore alla spalla con limitazione funzionale e deficit dei movimenti di questa articolazione per diversi mesi rappresenta un segno clinico indicativo di una lesione alla cuffia dei rotatori.

Questi sintomi possono inoltre irradiarsi lungo tutto l’arto fino a raggiungere la mano e possono influire sulla qualità del sonno.

In quali casi bisogna ricorrere alla chirurgia?

L’intervento è indicato nel caso in cui le terapie mediche e fisioterapiche non offrano benefici o quando, per il tipo di lesione, il trattamento conservativo non è in grado di offrire i risultati sperati.

In cosa consiste l’intervento?

La procedura viene eseguita in artroscopia, con delle piccole incisioni, e prevede la reinserzione del tessuto tendineo all'osso in sede anatomica mediante delle ancorette del diametro di pochi mm. In caso di lesioni massive “irreparabili” (per dimensione, retrazione o qualità del tessuto tendineo) della cuffia dei rotatori, non sarà possibile effettuare una reinserzione anatomica.

Questo tipo di lesioni è in genere legato ad una diagnosi tardiva e, ove indicato, è possibile trattarle con un intervento di transfer tendineo che restituisce al paziente una buona funzionalità. Una volta dimesso, in prima o seconda giornata, il paziente dovrà indossare per circa un mese un tutore. Inoltre, la riparazione artroscopica della cuffia dei rotatori richiede un adeguato trattamento fisioterapico.

Il paziente dovrà seguire attentamente le indicazioni riabilitative non solo per evitare il prolungamento dei tempi di recupero (recupero che non si avrà prima di 4-5 mesi), ma anche per una buona cicatrizzazione dei tessuti.

 

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Ortopedia e Traumatologia a Ravenna