Malattie cardiovascolari: fattori di rischio e prevenzione
Autore:Le malattie cardiovascolari sono la prima causa di morte e disabilità nel mondo ed è, quindi, estremamente importante mantenere uno stile di vita sano e controllare i fattori di rischio, con lo scopo di prevenire il più possibile malattie quali l’infarto e l’ictus. Approfondiamo questo argomento con questo breve articolo
Quali sono i fattori di rischio che si possono modificare?
I principali fattori di rischio per le malattie cardiovascolari includono:
- L’ipertensione arteriosa
- Il diabete mellito
- Il fumo
- L’ipercolesterolemia
È pertanto necessario astenersi dal fumo, evitando anche l’esposizione al fumo passivo, controllare la pressione arteriosa e i livelli di colesterolo e glicemia (zuccheri) nel sangue.
Le malattie cardiovascolari si possono ereditare?
Infarto e ictus non si trasmettono dai genitori ai figli direttamente, ma coloro che hanno familiari con una malattia cardiovascolare hanno un rischio aumentato di svilupparla.
In questo caso è consigliabile sottoporsi a controlli periodici per individuare precocemente una malattia magari asintomatica.
Cosa è necessario fare per prevenire i problemi cardiovascolari?
Innanzitutto, è assolutamente fondamentale mantenere uno stile di vita sano:
- Alimentazione regolare e bilanciata
- Attività fisica moderata e regolare
- Astensione dal fumo
Molto importante è anche il controllo del peso corporeo: spesso dopo la riduzione del peso in eccesso, si nota come la pressione o il diabete siano meglio controllabili o si normalizzino.
Nel caso ci fosse bisogno, esistono terapie farmacologiche efficaci per controllare pressione, la glicemia e il colesterolo.
In cosa consiste un'alimentazione sana?
In generale un’alimentazione sana segue i principi della dieta mediterranea.
È consigliabile non eccedere con i carboidrati (pasta), prediligere i grassi vegetali (olio d’oliva) a quelli animali (burro), evitare di consumare grandi quantità di carne, prediligendo comunque le carni bianche (pollo e tacchino) a quelle rosse (manzo) ed evitando quelle particolarmente grasse (anatra, oca, salsicce, pancetta, ecc..), mantenere un apporto costante di frutta e verdure (meglio se fresche), consumare almeno tre volte a settimana legumi e pesce (meglio se fresco o congelato piuttosto che in scatola), limitare il consumo di zuccheri, dolci, cibi fritti e ricchi di sodio (sale).
In Italia, il Ministero della Salute ha prodotto delle “Linee Guida per una sana alimentazione”.
L’attività fisica aiuta?
L’attività fisica può ridurre il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari anche senza effettuare sforzi intensi o prolungati: camminare per mezz’ora al giorno per cinque giorni alla settimana è già un livello di attività fisica utile allo scopo.
Inoltre, alcune semplici attenzioni sono molto utili e alla portata di tutti come:
- Prendere le scale invece dell’ascensore
- Scendere dall’autobus un paio di fermate prima e fare un tratto di strada a piedi
- Non utilizzare l’automobile per piccoli spostamenti
Quali sono i sintomi più comuni dei problemi cardiovascolari?
I sintomi principali sono:
- Il dolore toracico (in particolare al petto e al braccio sinistro) o “angina”
- La fatica a respirare dopo uno sforzo o “dispnea”
- La sensazione di svenimento o “lipotomia”
- La vera e propria perdita di coscienza o “sincope”
Quando si presentano questi sintomi bisogna parlarne subito con il proprio Medico di Medicina Generale o rivolersi al Pronto Soccorso in caso di sintomi particolarmente gravi (intensi o a riposo) o di nuova insorgenza.
Quando bisogna sottoporsi ad una visita cardiovascolare e in cosa consiste?
Una visita specialistica è consigliabile in tutti pazienti con sintomi o con significativi fattori di rischio.
La prima valutazione è sempre l’anamnesi (cioè la raccolta della storia clinica, ovvero ascoltare il paziente) e l’esame obiettivo (cioè l’esame fisico). A questo seguono gli esami strumentali che vanno richiesti sulla base dell’anamnesi e dell’esame obiettivo.