Malunion: viziose consolidazioni del Radio Distale

Malunion: viziose consolidazioni del Radio Distale

Editato da: Marta Buonomano il 10/01/2021

Conosci quali sono le principali cause di un malallineamento carpale? Il Dott. Pier Luigi Bonucci, esperto in Ortopedia e Traumatologia a Modena, ci parla di questa condizione

Malunion: di cosa si tratta?

Nelle fratture del radio distale, la malunion è la presenza di una deviazione dal corretto allineamento, che può aversi sul piano coronale, assiale o sagittale. Le malunion/nonunion sono i più comuni eventi avversi dichiarati nell’Unione Europea. Per quanto riguarda i casi di malpractise, abbiamo il 48% dei casi che interessano le fratture di polso, mentre nel 22% dei casi interessano il tunnel carpale.  

Una malunion lieve può essere asintomatica o causa di sintomatologia lieve o moderata. Quando le malunion determinano come effetto la debolezza, artrosi post traumatica, instabilità carpale, instabilità o sindrome da impatto ulnare, può essere indicato l’intervento di osteotomia correttiva del radio al fine di correggere il malallineamento. 

La frattura del radio distale riconosce tre meccanismi di base: scivolamento dei frammenti, dislocazione/avulsione del carpo ed angolazione dei frammenti.

Quali sono le principali tipologie di malallineamento carpale?

Esistono 3 forme di malallineamento carpale:

  1. Coronale o frontale (traslazione del radio conseguente instabilità della DRUJ impingement);
  2. Assiale (depressione articolare- se aumenta il Tilt dorsale di oltre il 20% le forze si concentrano nella porzione dorsale della radio carpica);
  3. Sagittale o laterale (disfunzione articolare- instabilità carpale adattativa).

La malunion può interessare 1 o più parti del radio distale, riportiamo le parti articolari significative da valutare prima dell’intervento: angolo ulnare del radio, volar rim (visibile nella proiezione laterale-valutare le dimensione della stessa o dei frammenti), colonna radiale, frammento dorsale. Si deve considerare che anche con intervento di sintesi della frattura del radio con placca si possono avere malconsolidazioni (inadeguata sintesi o riduzione) e presenza di rotture tendinee o tenosinoviti conseguenti ad un errato posizionamento della placca - spesso questa viene posizionata troppo a ridosso della “volar rim” con conseguente attrito da parte del tendine, spesso risultano interessati il tendine FLP o FDP del 2° dito (classificazione di Cross). Consideriamo infine la lunghezza modificata da parte dei tendini e la conseguente modifica della loro azione come leve (diminuzione del movimento e della forza); questo avviene quando ci troviamo di fronte ad un accorciamento o flessione del radio.

Quali sono le cause?

Le malconsolidazioni sono più frequenti nei pazienti trattati mediante gesso o fissatore esterno. Le fratture trattate in gesso anche nonostante un attento monitoraggio della frattura attraverso controlli radiografici periodici non mettono al riparo da viziose consolidazioni e un approccio chirurgico è da preferire in pazienti giovani e in età lavorativa.

Chi è più a rischio?

Le malconsolidazioni delle fratture del radio distale sono la complicanza più comune dopo le fratture di polso, con tassi intorno al 17% dei casi.

Quando è indicata la chirurgia?

Le indicazioni al trattamento chirurgico vengono poste di fronte a:

  • Accorciamento radiale >5 mm;
  • Angolazione radiale >20°;
  • Scalino articolare o diastasi articolare >2 mm;
  • Evidente radial e/o dorsal shift.

Un paziente con un’elevata richiesta funzionale (indipendentemente dalla sua età) avrà probabilmente bisogno di un’osteotomia correttiva dopo un vizio di consolidazione del radio distale. Jupiter e Fernandez in una pubblicazione del 2005 descrissero le indicazioni al trattamento chirurgico rappresentate da:

  • Deficit funzionale;
  • Dolore;
  • Alterazione /instabilità DRUJ;
  • Instabilità della medio carpica;
  • Malallineamento articolare senza artrosi.

Tra le controindicazioni vi sono: CRPS (Complex Regional Pain Syndrom), alterazioni artrosiche avanzate, instabilità medio carpica non correggibile, scarse aspettative funzionali, osteoporosi avanzata. Il paziente deve presentare una sintomatologia clinica rilevante e trovare limitazioni nello svolgimento delle proprie attività quotidiane, lavorative o sportive.

Come si diagnostica?

In prima battuta si esegue una RX nelle seguenti proiezioni: AP parallela alla superficie articolare 23° di Tilt; antero-posteriore e proiezione laterale (10°). Si esegue poi la TC per definire meglio i frammenti e per pianificare l’intervento chirurgico di osteotomia correttiva.

La TC consente una miglior visualizzazione della sigmoid notch, permette una comprensione più facile della frattura, fornendo alto livello di dettaglio dei frammenti, e può determinare un cambio sul piano decisionale. Infine la RMN è utile nel definire il danno articolare.

Come si cura?

Si effettuano osteotomie correttive con accesso sia dorsale che volare a seconda della scomposizione dei frammenti. L’osteotomia viene effettuata parallela alla linea articolare (coronale e sagittale); si restaura il tilt, l’inclinazione radiale e l’altezza carpale (varianza). Non esistono differenze per quanto riguarda i risultati tra innesto osseo autologo o sintetico (quest’ultimo da preferire a maggior ragione se una delle corticali viene mantenuta durante l’osteotomia); in alcuni casi è possibile effettuare sia l’osteotomia del radio distale sec. Wedge e associata osteotomia sottrattiva dell’ulna.

Si possono utilizzare delle maschere realizzate mediante stampa 3D che utilizzano il lato sano per ricreare la normale anatomia e che rendono più facile l’intervento e danno buoni risultati soprattutto nelle malunion extrarticolari.

Mentre nelle malunion intra-articolari l’utilizzo dell’artroscopia è da preferire per meglio controllare l’alterazione articolare, l’osteotomia è più precisa (inside-out).

Dopo quanto tempo si riprendono le attività sportive e quotidiane?

Il percorso riabilitativo dopo l’intervento è impegnativo richiede costanza e motivazione. Dopo 1 mese è previsto il ritorno alle attività quotidiane mentre dopo 3/6 mesi attività sportive o manuali pesanti.

Si può prevenire una malunion?

Il tempo ideale per correggere una malunion è 5-8 settimane, in questa fase la correzione è molto più semplice, il chirurgo deve effettuare la calloclasia (interruzione del callo osseo) e procedere alla sintesi dopo aver effettuato il corretto allineamento. Dopo questo periodo si parla la Malunion mature che possono essere trattate in qualsiasi momento.

Ortopedia e Traumatologia a Modena