Mastoplastica additiva: sai come funziona?

Mastoplastica additiva: sai come funziona?

Editato da: Sharon Campolongo il 05/04/2023

La mastoplastica additiva, o aumento del seno, rappresenta uno degli interventi più richiesti ed eseguiti nel campo della Chirurgia Plastica. Approfondiamo questo argomento con il Dott. Marcello De Re Camilot, specialista in Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica

Perché una donna ricorre alla mastoplastica additiva?

Quello che spinge una paziente a richiedere un intervento di aumento del seno è prevalentemente di carattere psicologico: la donna vive con disagio un seno molto piccolo o svuotato dopo gravidanze, un’asimmetria congenita o una perdita di volume legata all’età.

Molte volte questo disagio si ripercuote nella vita di relazione della paziente o nel rapporto con se stesse spesso insicure. Quindi, diventa importante capire la componente psicologica che porta una paziente a ricorrere all’intervento di mastoplastica additiva, che molto spesso viene considerato un intervento superfluo o legato ad un capriccio.  

Pertanto, l’obiettivo principale dell’intervento diventa ripristinare una naturale armonia e sentirsi più a proprio agio. Fondamentale in tutto questo è mantenere l’armonia e la proporzione con il resto del corpo, principio che purtroppo non sempre viene rispettato, cosa che vediamo spesso nel mondo dello spettacolo.

mastoplastica additiva

A chi rivolgersi?

Quando una donna decide di ricorrere alla mastoplastica additiva, risulta fondamentale la visita specialistica per affrontare al meglio un intervento di mastoplastica additiva.

Infatti, questo momento rappresenta l’inizio in cui la paziente conoscerà il chirurgo, potrà approfondire ogni aspetto dell’intervento e in modo sereno spiegare la sua decisione. Lo specialista a sua volta capirà le motivazioni e le aspettative della paziente, potendo così consigliare al meglio al fine di ottenere il massimo risultato.

Tante pazienti si affidano alla ricerca su Internet della tecnica migliore per il risultato migliore, ma è utile sapere che non esiste la tecnica o la protesi migliore, bensì la tecnica e la protesi migliori adatte al singolo caso.

Ecco, quindi, l’importanza della visita specialistica durante la quale il chirurgo, in base alla conformazione anatomica, caratteristiche del tessuto della paziente e alle sue aspettative consiglierà la tecnica e la protesi più adatta al caso specifico.

Come si esegue un intervento di mastoplastica additiva?

Generalmente, l’operazione di mastoplastica additiva si esegue in anestesia generale e dura circa un’ora e mezza. Anche se si può effettuare in Day Surgery, è preferibile la degenza di una notte.

Si inizia l’intervento effettuando una piccola incisione (4-5cm) nella parte inferiore dell’areola (accesso emiperiareolare), oppure nel solco sottomammario. Questa incisione sarà la via d’accesso attraverso la quale verrà preparata la tasca protesica, che potrà essere sottomuscolare, dual plane, sottoghinadolare o sottofasciale e successivamente posizionate le protesi.

Dopo l’intervento, specialmente se la protesi è stata posizionata sottomuscolare, è normale accusare un po’ di dolore al petto, ma è un dolore assolutamente sopportabile gestito con i più comuni antidolorifici, la ripresa è veloce e la convalescenza è più o meno breve a seconda della tecnica usata e comunque non oltre i 15 giorni. Le comuni attività giornaliere e lavorative (se lavori non pesanti) saranno riprese dopo una settimana, mentre l’attività sportiva dopo un mese.

Quali sono i risultati di una mastoplastica additiva?

Inizialmente il risultato tenderà ad essere un po' innaturale con seno piuttosto alto e teso; tuttavia, con il passare delle settimane l’effetto migliorerà fino al raggiungimento del risultato ottimale tra gli 8 e i 12 mesi quando le protesi scenderanno, assumendo una posizione naturale ed i tessuti si saranno distesi e ammorbiditi.

La mastoplastica additiva è un intervento chirurgico che dona grande soddisfazione alle pazienti e di conseguenza al chirurgo. Tuttavia, bisogna sapere che le protesi sono un corpo estraneo e in quanto tale l’organismo lo isola, creando attorno ad esse una capsula di fibrosi membranosa che nella maggior parte dei casi rimane morbida e sottile per molti anni (10-15), statisticamente però prima o poi saranno da cambiare, perché questa capsula diventerà dura e a volte calcifica fino anche ad assumere una consistenza paragonabile ad una pietra. Questa situazione è chiamata contrattura capsulare che può essere di 4 gradi di durezza e ne determina la necessità di sostituzione con la relativa asportazione in blocco anche della capsula. Il rischio di rottura protesica esiste, ma sicuramente molto meno frequente che non la contrattura capsulare a lungo termine.

Quindi, per prima cosa avere un approccio corretto verso l’intervento di mastoplastica additiva significa richiedere una visita dalla specialista che saprà e vi aiuterà scegliere al meglio: “Chi ben comincia è già a metà dell’opera!”

Chirurgia Plastica, Estetica e Ricostruttiva a San Fior