Neoplasie superficiali della vescica: come trattarle?

Neoplasie superficiali della vescica: come trattarle?

Editato da: Sharon Campolongo il 19/10/2022

Le neoplasie superficiali della vescica rappresentano la settima neoplasia più diffusa al mondo che coinvolge circa il 20% della popolazione con un rapporto maschio/femmina di 3:1 e un tasso di mortalità annua di circa 100.000 persone. Approfondiamo questo argomento in questo breve articolo

Che cosa sono le neoplasie superficiali della vescica?

Per neoplasie superficiali della vescica si intendono quei tumori che coinvolgono la mucosa e la sottomucosa della parete vescicale, mentre l’infiltrazione del muscolo detrusore e del pericistico (grasso perivescicale) ne caratterizza la natura infiltrante. 

Si tratta principalmente di neoplasie uroteliali (epitelio della vescica e delle vie escretrici) caratterizzate dal policronotropismo e dalla multifocalità i cui principali fattori etiologici sono:

  • Il fumo di sigarette (numero di sigarette fumate, l’inizio del fumo e l’esposizione al fumo passivo);
  • Una dieta ricca di grassi e proteine, alcuni cancerogeni professionali e ambientali come gli idrocarburi;
  • I derivati del benzene e le sostanze chimiche presenti nei coloranti e nelle vernici.

Come si possono prevenire?

La prevenzione consiste in un adeguato stile di vita, evitando il fumo di sigaretta e di tabacco, in una dieta alimentare ricca di fibre vegetali e vitamine con ridotto apporto di grassi e proteine, mentre poco si può purtroppo nei confronti dei carcinogeni ambientali e professionali.

paziente in visita

Quali sono i sintomi delle neoplasie superficiali della vescica?

L’ematuria (più raramente microscopica) spesso monosintomatica, intermittente, “capricciosa” altre volte costante, è la manifestazione sintomatologica che caratterizza queste neoplasie.

Talvolta possono associarsi sintomi irritativi quali stranguria e urgenza minzionale che possono essere secondari alla presenza contestuale o specifica di un carcinoma in situ, ovvero essere espressione di patologie concomitanti come l’ipertrofia della prostata nei maschi e le cistiti nelle donne.

Nei casi più avanzati può essere presente dolore pelvico e idronefrosi per coinvolgimenti delle papille ureterali.

Come avviene la diagnosi?

La diagnosi prevede l’esecuzione di uno studio ecografico delle vie urinarie che diviene sensibile e specifico per lesioni con diametro di almeno ½ cm, la Citologia Urinaria su 3 campioni (più utile nel follow-up) e la Uro-TC necessaria per lo studio delle alte vie escretrici in ragione della peculiare multifocalità di questo tumore, nonché per una migliore valutazione dello stadio clinico locale e a distanza.

La Cistoscopia Ambulatoriale, con strumento flessibile è, invece, eseguita nei casi dubbi prima di sottoporre il paziente al trattamento endoscopico in narcosi.

Quali trattamenti si utilizzano?

La terapia chirurgica consiste nella Resezione Endoscopica Trans Uretrale del tumore (TUR), ossia un intervento mininvasivo di rapida esecuzione e di breve ospedalizzazione (mediamente 2 giorni), che consente l’escissione del tumore e una adeguata campionatura della muscolare della vescica.

Tutti ciò permette al Patologo di stabilirne la natura superficiale o infiltrante. La conferma istologica di superficialità della o delle lesioni, il grading cellulare, le dimensioni e il numero delle lesioni asportate possono rendere necessario il ricorso a trattamenti adiuvanti endovescicali, con la finalità di ridurre le possibili recidive nel tempo e/o la progressione verso forme muscolo invasive, per le quali è necessaria la Cistectomia Radicale.

Tra i farmaci maggiormente utilizzati ricordiamo il BCG (Bacillo di Calmette e Guerin) e la Mitomicina-C (MMC), i quali sono trattamenti generalmente ben tollerati che raramente determinano gravi effetti collaterali, mentre i sintomi più comuni sono i disturbi irritativi minzionali.

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