Novità sulla chirurgia protesica di ginocchio

Novità sulla chirurgia protesica di ginocchio

Editato da: Marta Buonomano il 02/05/2023

Il Dott. Enrico Bonicoli, esperto in Ortopedia e Traumatologia a Pisa, ci parla delle ultime novità circa l’intervento di protesi di ginocchio

Quali patologie del ginocchio vengono trattate con la chirurgia protesica?

Tutte le patologie che determinano una grave usura della cartilagine del ginocchio possono essere trattate con l’impianto di una protesi. L’usura della cartilagine viene chiamata artrosi che può essere primitiva (cioè insorgere senza una seconda causa scatenante) oppure secondaria ad altre cause come ad una frattura articolare che esita in un’alterazione della superficie cartilaginea, a patologie reumatiche come l’artrite reumatoide o l’artrite psoriasica, a gravi deviazioni dell’arto inferiore (ginocchio valgo ad “X”, ginocchio varo arcuato tipico del fantino o del calciatore). Ricordo che il ginocchio è come un ingranaggio che per funzionare perfettamente deve lavorare “in asse” cioè lungo l’asse dell’arto inferiore che dovrebbe essere perpendicolare al suolo, se ciò non avviene assistiamo negli anni ad una maggior usura o della parte interna o della parte esterna dell’articolazione che termina appunto in artrosi.

ragazza che si abbraccia le gambe

Quando è necessario intervenire?

L’intervento di protesi di ginocchio si rende necessario quando il paziente riferisce dolore e limitazione articolare, nonostante le terapie fisiche, antidolorifiche o infiltrative. Il dolore artrosico è generalmente un dolore “meccanico” cioè dovuto all’utilizzo dell’articolazione. Il paziente, ad esempio, riferisce che ha dolore principalmente quando cammina, sale o scende le scale oppure durante attività fisica. In questi casi, correlati ad una radiografia con evidente artrosi, la protesi è indicata e, se ben posizionata, risolve gran parte del problema. È bene fare molta attenzione a dare indicazione chirurgica quando invece il dolore è principalmente notturno e a riposo specialmente se non supportato da un’immagine radiografica di una evidente artrosi. In questi casi il dolore è di origine principalmente infiammatoria dovuto a patologie delle strutture molli articolari come la sinovia, i tendini e i legamenti dove andare ad impiantare una protesi non risolverebbe completamente il problema.

Quali sono i tipi di intervento chirurgico che si effettuano oggi?

L’intervento di protesi di ginocchio consiste nel sostituire la parte danneggiata della cartilagine articolare con due componenti metalliche che vengono posizionate una sul femore ed una sulla tibia, viene poi inserito uno spessore di polietilene (una plastica ad altissima resistenza) per permetterne il loro scorrimento. Se l’artrosi interessa solo una parte del ginocchio si possono utilizzare delle protesi dette “monocompartimentali”. Sono piccole protesi che vanno a sostituire parzialmente (metà) ginocchio. Hanno delle indicazioni molto specifiche. Il dolore deve essere sempre nel solito punto del ginocchio e i legamenti devono essere stabili e efficienti. Se invece l’artrosi interessa tutta o gran parte dell’articolazione allora è indicata una protesi totale, sono quelle più diffuse ed impiantate, sostituiscono completamente l’articolazione e anche i legamenti interni. L’intervento standard dura generalmente un’ora, il paziente è autosufficiente praticamente da subito, il giorno dopo inizia a deambulare con le stampelle, fa le scale, riesce ad andare in bagno da solo. Il ricovero dura in media cinque giorni. Le stampelle vengono lasciate per un mese e dopo questo periodo può tornare a guidare la macchina e riprendere le attività lavorative e sportive come nuoto e bicicletta. È necessario comunque un valido supporto fisioterapico che miri a recuperare il movimento del ginocchio nel minor tempo possibile. È bene ricordare che comunque la protesi di ginocchio rimane un intervento di chirurgia maggiore.

uomo con dolore al ginocchio

Ci sono novità nel campo della chirurgia protesica?

La chirurgia protesica è probabilmente il settore dell’ortopedia dove le novità sono in continuo aumento:

  • Nuovi designs protesici e nuovi materiali in grado di aumentare la performance e la durata dell’impianto stesso;
  • L’utilizzo di metodiche chirurgiche computerizzate come la navigazione protesica, (una vera e propria guida computerizzata che ci mostra su un monitor se quello che stiamo facendo sia corretto oppure no);
  • La protesi “su misura”, cioè la programmazione tramite TC e RM del ginocchio di maschere di taglio su misura che consentono di impiantare poi la protesi specifica per quel paziente, un po’ come un sarto cuce il vestito addosso al cliente;
  • In ultimo, ma non per importanza, come anche per altre branche chirurgiche anche in ortopedia la chirurgia robotica rappresenta una realtà consolidata. Il robot consente l’impianto di protesi totali di anca, protesi totali di ginocchio e di protesi monocompartimentali di ginocchio basandosi su acquisizioni TC, effettuate durante la preospedalizzazione.

Concludendo possiamo asserire che queste innovazioni rappresentano un valido ausilio e permettono al chirurgo di lavorare con maggiore sicurezza e probabilmente di raggiungere risultati più riproducibili rispetto alle tecniche tradizionali. Tuttavia, il fattore umano, l’esperienza tecnica e la conoscenza approfondita della materia restano imprescindibili ed insostituibili per la buona riuscita dell’intervento chirurgico.

Ortopedia e Traumatologia a Pisa