Nuove tecnologie nell'angioplastica periferica

Nuove tecnologie nell'angioplastica periferica

Editato da: Antonietta Rizzotti il 27/11/2019

L’angioplastica periferica rappresenta la cura delle malattie soprattutto delle arterie carotidi e degli arti inferiori, cioè le arterie più colpite da aterosclerosi e diabete, che portano il sangue rispettivamente al cervello e alle gambe. Ne abbiamo parlato con il Dott. Luigi Steffanon, esperto in Cardiologia a Bologna

In che modo si manifesta la malattia?

La malattia si manifesta con restringimenti ed occlusioni totali. Al momento la tecnologia è molto avanzata sia per la diagnosi che per la Cuore disegnato su un vetrocura. È indispensabile che un paziente con il sospetto di una malattia arteriosa venga inviato dopo la visita ad una valutazione Eco-Doppler vascolare per individuare la sede ed il tipo di stenosi od ostruzione. Gli apparecchi a disposizione adesso sono molto sensibili, accurati e di facile accesso nei centri specializzati.

Dopo la diagnosi con questi strumenti non invasivi, si rende necessaria la conferma diagnostica con una angiografia selettiva nel distretto malato: un esame che richiede almeno un giorno di ricovero e che si esegue in anestesia locale con l’iniezione di mezzo di contrasto e che permette di avere tutte le informazione su circolo del sangue.

Questo permette di avere una massima precisione diagnostica e programmare e pianificare il tipo di trattamento anche immediatamente nella stessa seduta.

La cura non comporta un atto chirurgico perché è un trattamento endovascolare: quello noto come angioplastica.

L’angioplastica non comporta un intervento chirurgico ma si effettua con l’impiego di cateteri, guide, palloni, stent ed altri strumenti.

La tecnologia ci offre strumenti sempre più sofisticati per una cura sempre più efficace e che si sovrappone come risultati, se non quando è migliore, al trattamento chirurgico che è stato considerato negli anni passati l’elemento di riferimento: nella maggior parte dei casi tutto si risolve senza dovere più operare.

Cosa abbiamo a disposizione per aprire una arteria?

Sono disponibili:

  • Palloni che dilatano le arterie sempre più sottili e performanti;
  • Stent, cioè retine metalliche cilindriche che mantengono aperte le arterie dopo che sono state dilatate con i palloni, e che resistono a tutte le forze che le arterie esprimono durante il loro movimento;
  • Sistemi di rimozione della aterosclerosi chiamati aterotomi che permettono di pulire l’interno delle arterie e che asportando il materiale che le ostruisce;
  • Sistemi di protezione per evitare fenomeni di embolia;
  • Medicamenti che uniti ai palloni dilatatori e agli stent riducono drasticamente il fenomeno della re-stenosi cioè di un nuovo restringimento della arteria trattata.plastico di un cuore

Tutti questi strumenti e queste procedure endovascolari sono ormai disponibili in quasi tutti i centri specializzati.

È importante considerare che la tecnologia moderna deve essere unita a operatori di esperienza che riescono a valorizzare i vantaggi e i risultati che questi strumenti possono dare.

È bene quindi rivolgersi a centri tecnologicamente avanzati che oltre agli aspetti tecnici danno la giusta importanza al bene del paziente e cioè alla sua salute immediata e soprattutto alla sua qualità di vita.

Ricordarsi infine che in questi casi il tempo è un elemento importantissimo nella efficacia delle cure e può aiutare rendere più efficiente la modalità di cura.

Cardiologia a Bologna