Obesità: diamoci un taglio!

Obesità: diamoci un taglio!

Editato da: TOP DOCTORS® il 13/04/2024

L’obesità non fa altro che peggiorare le condizioni di vita del paziente che ne soffre. Grazie alle moderne tecniche di chirurgia è possibile risolvere il problema in maniera definitiva e non temporanea, come accade per altre patologie. Il Dott. Bernardo Marzano, responsabile dell’Unità funzionale di Chirurgia Bariatrica e del Centro Obesità dell’Humanitas Gavazzeni, nonché esperto in Chirurgia generale a Bergamo, ci ha parlato di come affrontare il problema da un punto di vista chirurgico

La premessa indispensabile è capire quando occorre parlare di obesità. Secondo quanto stabilito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’indice più utilizzato nell’ambito clinico è il Body Mass Index (BMI), valore che si ottiene dal rapporto tra peso corporeo in chilogrammi e quadrato dell’altezza in metri. I valori che vengono presi in considerazione sono:

  • Normopeso: BMI 18,5 – 24,9
  • Sovrappeso: BMI 25 – 29,9
  • Obesità di I grado: BMI 30 – 34,9
  • Obesità di II grado: BMI 35 - 39,9
  • Obesità di III grado: BMI 40 – 49,9
  • Superobesità: da BMI 50 in su


L’obesità è una patologia in forte ascesa, che si ripercuote sensibilmente sulla vita personale e sociale del paziente. Inoltre, l’obesità assume un connotato maggiormente significativo se si considera come concausa di alcune malattie cardiovascolari, del diabete, dell’ictus, alcune forme di tumore, patologie muscolo-scheletriche, malattie del fegato e della colecisti. Inoltre, l’obesità è legata ad ipertensione, problemi di respirazione e complicanze in gravidanza.

 

Obesità: la soluzione chirurgica

La soluzione chirurgica è quella più efficace per ottenere una perdita di peso significativa, ovvero a lungo termine nel momento in cui le terapie non chirurgiche non siano andate a buon fine. L’intervento chirurgico bariatrico non consente solo di dimagrire ma migliora o fa guarire le eventuali comorbidità già presenti impedendo, negli altri casi, il presentarsi di altri problemi di salute. 

 

Chirurgia bariatrica e trattamento conservativo

Trattare l’obesità grave seguendo metodi conservativi (approccio psicologico, dieta, attività fisica), secondo la letteratura scientifica, non registra risultati soddisfacenti: solo un paziente con obesità grave su 20 risolve i problemi di peso. Dopo 4 anni di terapia conservativa i risultati risultano difficili da mantenere, 1 persona su 3 non completa nemmeno il programma e chi lo riesce a portare a termine non riporta un riscontro significativo. Tale casistica è sufficiente per poter scartare terapie non chirurgiche nell’obesità grave dato il rapporto sfavorevole tra alti costi socioeconomici e scarsi benefici per la salute.

 

Perché non occorre temere il chirurgo

Molte persone con obesità temono il chirurgo e questo è un dato di fatto. Ciò che occorre chiarire è che il rischio di non far nulla è decisamente più elevato rispetto alla scelta di sottoporsi alle mani di un chirurgo. L’intervento di chirurgia bariatrica consiste fondamentalmente nel ridurre le dimensioni dello stomaco. A volte a ciò viene associata una “componente intestinale” come nei by-pass. L’operazione prevede un rapido processo di recupero post-intervento che comporta immediata mobilizzazione, ripresa dell’alimentazione idrica e dimissione precoce. In questo modo si ottiene una riduzione delle possibili complicanze e un rapido ritorno alle proprie attività. È bene affermare che si tratta di interventi sanitari complessi e per questo è fondamentale rivolgersi esclusivamente a Centri e professionisti specializzati, come in Humanitas Gavazzeni di Bergamo. 

 

L’approccio multidisciplinare della chirurgia bariatrica

L’approccio multidisciplinare è un approccio moderno del mondo della medicina e che ben si presta anche ai casi di obesità. Di fronte all’obesità grave vengono coinvolti vari esperti in modo da valutare la complessità del caso e le sue criticità al fine di definire la tipologia e le modalità del programma terapeutico. Pertanto, si fa in modo di arrivare all’intervento chirurgico nelle migliori condizioni di salute possibili, al fine di ridurre l’incidenza e la gravità delle possibili complicanze.

 

Editor: Valerio Bellio
 

Chirurgia Generale a Bergamo