Obesità: qual è la migliore dieta?
Autore:L’obesità è una delle patologie più presenti e più preoccupati del mondo occidentale. Come possiamo curare la nostra alimentazione per perdere il peso in più ed evitare eventuali complicanze? Il Dott. Federico Vignati ci da alcuni consigli
Ipocalorico, la soluzione in una parola
La perdita di peso non può che passare attraverso l’adozione di un regime dietetico ipocalorico rispetto alle esigenze metaboliche del singolo paziente. Le linee guida Nazionali ed Internazionali raccomandano un deficit energetico compreso fra le 500 e le 1000 Kcal/die. Un tale regime induce una perdita di peso di circa 500 grammi/1 kg alla settimana.
Quando a fronte di una dieta ipocalorica non si osservi un proporzionale calo di peso bisogna porsi delle domande sul reale fabbisogno energetico di quella persona (alcuni metodi di calcolo del fabbisogno energetico possono sovrastimarlo) e sulla reale capacità di aderire costantemente al regime dietetico stesso da parte del paziente.
Diverse tipologie di dieta
Quando diversi regimi dietetici ipocalorici sono stati confrontati fra loro in modo scientifico, è stato dimostrato che nessuno era mediamente più efficace e che l’unico fattore predittivo dell’entità del calo ponderale era l’aderenza al regime dietetico stesso. Questo tipo di ricerche ha confrontato diete molto diverse fra loro come ad esempio regimi dietetici equilibrati in stile mediterraneo, ipoglicidici come la dieta Zona o la dieta di Atkins, regimi semivegetariani come la dieta Ornish o diete a basso/alto indice glicemico.
Il significato di queste ricerche è che il medico che si occupa di obesità deve saper maneggiare le diverse diete in modo ragionato che tenga conto delle comorbilità e dei possibili gusti e/o preferenze del soggetto che ha di fronte. Ovvero è controproducente proporre una dieta iperproteica basata su proteine animali in chi ha fatto una scelta di tipo vegetariano o al contrario imporre consumi abbondati di fibra in chi soffre di colon irritabile o sia intollerate a certi frutti o verdure, così come sia vantaggioso un regime a basso indice glicemico soprattutto in un soggetto diabetico.
Una dieta prolungata
Un’altra caratteristica della dieta ideale per perdere e mantenere peso è che questa debba essere sufficientemente facile da poter essere adottata in ogni circostanza e per lunghi periodi; diete molto limitanti nella scelta degli alimenti e/o eccessivamente dipendenti dalla pesatura degli stessi possono dare buoni risultati nel breve termine (qualche settimana), ma diventano perdenti quando vanno utilizzate cronicamente.
Stop agli spuntini
Riguardo al diffuso impiego degli spuntini come strumento di aiuto alla perdita di peso è importante ricordare che la necessità di mangiare spesso è dimostrata solo nel bambino che non è provvisto di scorte di glucosio sotto forma di glicogeno, ma è da evitare nell’adulto che debba perdere peso in quanto l’introduzione di energia (lo spuntino) inibisce l’attivazione di quelle vie metaboliche (cataboliche) indispensabili per stimolare il consumo delle riserve di grasso.