Oftalmopatia basedowiana: cause, sintomi e diagnosi

Oftalmopatia basedowiana: cause, sintomi e diagnosi

Editato da: Antonietta Rizzotti il 23/03/2021

L'oftalmopatia basedowiana è la complicanza più frequente della malattia di Basedow (o di Graves), caratterizzata da un ipertiroidismo di tipo autoimmune. Si tratta di una infiammazione dei tessuti orbitali, quelli che stanno intorno all'occhio, in particolare dei muscoli oculari che permettono i movimenti del globo oculare. Ne parla il Dott. Mario Salvi, esperto in Endocrinologia a Bergamo

Quali sono le cause dell'Oftalmopatia Basedowiana?

Le cause precise non sono ancora note, ma l'oftalmopatia è probabilmente conseguenza di reazioni immunitarieOcchi anziano infiammatorie che colpiscono allo stesso tempo la tiroide e l'orbita. I principali fattori di rischi riconosciuti per lo sviluppo dell'oftalmopatia sono:

a) un controllo non ottimale dell'ipertiroidismo, se non curato o non curato adeguatamente;

b) il fumo di sigaretta, i soggetti fumatori sono maggiormente predisposti a sviluppare anche le forme più gravi di oftalmopatia;

c) la presenza di elevati livelli di anticorpi antirecettore del TSH nel sangue, che di fatto sono la causa dell'ipertiroidismo.

Quali sono i sintomi dell'Oftalmopatia Basedowiana?

I sintomi iniziali sono di solito palpebrali, con comparsa di retrazione della palpebra e gonfiore, con o senza arrossamento della palpebra stessa e dell'occhio. Quando l'oftalmopatia evolve verso forme più gravi, compaiono di solito esoftalmo, cioè la sporgenza dell'occhio dall'orbita, e la diplopia, cioè la visione doppia delle immagini. Nei casi gravissimi può infine comparire anche una riduzione della capacità visiva.

Come si effettua la diagnosi?

La diagnosi è prevalentemente clinica, con la valutazione iniziale da parte dell'endocrinologo che cura anche l'ipertiroidismo, ma è necessaria anche la visita di un oculista per eseguire i test diagnostici più accurati che permettono di definire il grado della malattia e l'eventuale necessità di terapia. Le linee guida internazionali consigliano che la diagnosi dell'oftalmopatia venga condotta da un team congiunto di endocrinologo e oculista, soprattutto quando la malattia è in fase iniziale e progredisce verso una forma più grave.

È possibile prevenirla?

Come già detto, controllando in modo ottimale l'ipertiroidismo, smettendo di fumare e rivolgendosi a centri specializzati per la cura di questa patologia.

In che modo è possibile trattarla?

Il trattamento dipende dalla fase della malattia e dalla sua gravità. Le forme lievi, quelle con segni infiammatori limitati alle palpebre, possono essere trattate con misure locali di protezione degli occhi, lacrime artificiali e con un ciclo di integratori a base di selenio, che si sono dimostrati efficaci nel ridurre l'impatto della malattia sui pazienti. Le forme più gravi, con esoftalmo e diplopia, necessitano di una terapia antiinfiammatoria-immunosoppressiva nella fase iniziale e progressiva, in genere con infusione endovenosa di alte dosi di cortisone o di altri immunosoppressori di recente introduzione nella clinica, da riservare ai pazienti che non rispondono al cortisone. Infine, nelle forme più gravi, quando si sviluppa il rischio di compromettere la capacità visiva, è necessario intervenire chirurgicamente con una decompressione dell'orbita da eseguire in urgenza. L'oftamopatia, quando non è più in fase iniziale, cioè quando non vi sono più segni di infiammazione, può essere trattata con interventi chirurgici correttivi dell'esoftalmo, della diplopia (strabismo) e della retrazione palpebrale.

5 consigli per chi soffre di questa patologia

  1. Riferire allo specialista endocrinologo i sintomi oculari non appena compaiono;
  2. Riferirsi a un Centro specializzato in cui è possibile vedere endocrinologo e oculista;
  3. Seguire in modo regolare la terapia per l'ipertiroidismo e smettere di fumare;
  4. Utilizzare lacrime artificiali con regolarità non appena compaiono i sintomi iniziali;
  5. Non allarmarsi e avere pazienza, in quanto la gestione della malattia richiede tempi generalmente piuttosto lunghi, se si vogliono seguire le indicazioni corrette.
Endocrinologia e Malattie del metabolismo a Bergamo