Ovaio policistico: come influisce il peso corporeo sulla fertilità?

Ovaio policistico: come influisce il peso corporeo sulla fertilità?

Editato da: Marta Buonomano il 16/09/2021

La Dott.ssa Rosanna Chiappetta, esperta in Ginecologia e Ostetricia a Taranto, ci spiega in che modo l’obesità influisce sulla sindrome dell'ovaio policistico

Ovaio policistico: di cosa si tratta?

La sindrome dell'ovaio policistico (PCOS), l'endocrinopatia più comune nelle donne, è caratterizzata da:

  • Iperandrogenismo;
  • Oligo-anovulazione;
  • Ovaie policistiche.

Queste condizioni portano a irsutismo, acne, perdita di capelli, irregolarità mestruali e infertilità. Questa sindrome è anche associata ad un aumentato rischio di disturbi metabolici, tra cui obesità, iperinsulinemia, insulino-resistenza e dislipidemia, che predispongono le donne a malattie cardiovascolari e diabete mellito

donna di spalleCome possono aiutare i contraccettivi?

Esistono diverse opzioni per il trattamento della PCOS, che si personalizzano in base alle manifestazioni cliniche, alle esigenze e alle preferenze di ciascun paziente. È ben documentato che i contraccettivi orali (CO), indipendentemente dalla loro componente progestinica, sono considerati come trattamento di prima linea per le donne con PCOS.

Come influisce l’obesità sulla fertilità di una donna?

L'obesità associata alla PCOS esercita un impatto significativo sulla fertilità femminile, principalmente a causa dell'alterazione funzionale dell'asse ipotalamo-ipofisi-ovaio (HPO). L'obesità è frequentemente associata a livelli più elevati di insulina in circolo, con conseguente aumento della produzione ovarica di androgeni. Il tessuto adiposo in eccesso può provocare un aumento dell'aromatizzazione di questi androgeni in estrogeni con conseguente feedback negativo sull'asse HPO e sulla produzione di gonadotropine. Queste alterazioni sono responsabili della disfunzione ovulatoria e delle anomalie mestruali.

Anche l'iperinsulinemia gioca un ruolo fondamentale nella patogenesi della PCOS. La concomitante presenza di obesità aumenta ulteriormente la resistenza all'insulina peggiorando i sintomi della PCOS. D'altra parte, l'aumentata produzione di androgeni provoca la deposizione di grasso viscerale che a sua volta accentua la resistenza all'insulina e l'iperinsulinemia, alimentando ulteriormente questo circolo vizioso.

Diversi studi hanno dimostrato che l'obesità è associata ad un aumento del tempo di ricerca della gravidanza. La ridotta fecondità nelle donne obese eumenorroiche è stata documentata in diversi studi, che hanno messo in evidenza anche come le donne con un alto indice di massa corporea avevano un tasso di gravidanza inferiore del 4% per unità di indice di massa corporea aumentata.

Diverse linee guida evidenziano un impatto negativo dell'obesità anche sugli esiti delle tecniche di riproduzione assistita (ART). Infatti, l'obesità può prolungare la durata dell'induzione dell'ovulazione, aumentare la dose di gonadotropine, diminuire il numero di follicoli maturi e ovociti recuperati. Pertanto, è stato spesso dimostrato che i tassi di fecondazione, trasferimento di embrioni, impianto e gravidanza sono più bassi in relazione alle categorie di BMI.

Infine, diversi studi hanno indicato un aumento del rischio di aborto spontaneo nelle donne obese nei cicli ART.

Ridurre l’obesità per ripristinare la fertilità

dottoressa con in mano un donut e una melaL'idea che gli estremi del BMI materno possano ridurre i tassi di successo degli interventi sulla fertilità e aumentare la morbilità materno-fetale, ha reso necessario stabilire dei limiti di BMI per il trattamento della fertilità. Considerando l'impatto dell'obesità e dei disordini metabolici sulla fertilità, sembra ragionevole presumere che la riduzione del peso apporti solo benefici.

La letteratura esistente sugli effetti della perdita di peso nelle donne obese che desiderano il concepimento è mista. In uno studio su 67 donne obese infertili anovulatorie sottoposte a un programma di perdita di peso di 6 mesi, le partecipanti hanno perso in media 10 kg e la funzione ovulatoria è stata ripristinata in 60 donne (90%), di cui 52 (78%) hanno concepito con un tasso di aborto spontaneo del 18%.

In un altro studio, in cui è stata analizzata una coorte di 170 donne sottoposte a fecondazione in vitro, la perdita di peso a breve termine è stata associata a una percentuale maggiore di ovociti recuperati in metafase II.

Cosa fare se non si segue la dieta?

Sebbene la terapia di prima linea per la PCOS sia la perdita di peso incentrata sulla dieta e sull'esercizio fisico regolare, è noto che le donne obese con PCOS spesso non seguono una dieta e/o rivelano una scarsa aderenza ai comportamenti dietetici. Pertanto, le modifiche dietetiche mirate alla perdita di peso da sole di solito non sono in grado di provocare una perdita di peso sostenibile.

La disponibilità di farmaci ipoglicemizzanti (con attività mimetica delle incretine e approvati per il trattamento del Diabete di tipo 2) offrono un'opportunità unica per affrontare contemporaneamente sia l'eccesso di peso corporeo, che l'iperglicemia. Sulla base dei risultati positivi in pazienti affette da obesità, con o senza diabete, è stata studiata la somministrazione di GLP-1 RA, da solo o in combinazione con metformina, in donne con obesità e PCOS.

Gli effetti di perdita di peso del GLP-1 RA offrono un'opportunità unica per espandere le opzioni di trattamento disponibili per i pazienti con PCOS. Questo può essere estremamente utile in alcune circostanze, come negli ambienti di riproduzione assistita, quando le donne che cercano aiuto per l'infertilità hanno un'età avanzata e/o una scarsa riserva ovarica.

I trattamenti dovrebbero essere parte di un approccio globale e multidisciplinare per la gestione del peso nelle donne con sovrappeso/obesità e PCOS, specialmente in quelle che intendono concepire seguendo la tecnologia di riproduzione assistita.

Al momento, la migliore strategia inizia con una gestione completa dello stile di vita e può includere l'uso di farmaci approvati per la perdita di peso per migliorare le comorbidità e ottenere risultati clinici significativi.

Ginecologia e Ostetricia a Taranto