Patologie tiroidee, quando intervenire chirurgicamente
Autore:Il numero delle patologie tiroidee è attualmente elevato sia per l’aumento delle indagini ecografiche sia per l’attenzione che oggi si rivolge alle patologie endocrine: di tali malattie, tuttavia, solo alcune sono indicate per il trattamento chirurgico e tumori fanno parte di questa categoria
Se si fosse riscontrata una neoplasia maligna in seguito alle biopsie effettuate sui noduli tiroidei la soluzione di scelta è la chirurgia, mentre per quelle benigne tale terapia è indicata solo se i noduli comprimono o spostano la trachea dal suo asse. In caso di forme iperfunzionanti, invece, si ricorre alla chirurgia nel momento in cui le terapie mediche effettuate per periodi più o meno lunghi non abbiano controllato l’ipertiroidismo o se la terapia con radioiodio fosse controindicata.
Tiroidectomia parziale o totale?
In molti casi si è scelto di asportare solo parzialmente la tiroide per conservare la sua funzione residua e per permettere alla paziente una vita senza terapia sostitutiva, ma si è visto che tale intervento causava una recidiva della malattia, un aumento delle complicanze postoperatorie nei reinterventi e un aumento di incidenza di ipotiroidismo. Per tutti questi motivi si è estesa l’indicazione alla tiroidectomia totale in praticamente tutti i casi e l’avanzamento delle tecnologie ha permesso di effettuare in molti casi tale intervento in chirurgia mininvasiva, offrendo ai pazienti un recupero più rapido e una diminuzione di rischi intra e post operatori.
Che cos’è la Tiroidectomia Mininvasiva Videoassistita?
La Tiroidectomia Mininvasiva Videoassistita (MIVAT) è una tecnica mininvasiva che permette l’asportazione totale della tiroide attraverso una piccola incisione di massimo 2 cm. Tale intervento è molto “delicato” e richiede una grande manualità e precisione da parte del chirurgo, in quanto è necessario prestare attenzione a non lesionare il nervo laringeo inferiore e le ghiandole parotidi: la paralisi del nervo, infatti, causa disfonia post-operatoria mentre la lesione delle parotidi provoca ipocalcemia. In seguito all’intervento, la paziente dovrà mantenere un piccolo drenaggio per circa 24 ore e se non insorgono complicanze verrà dimessa entro le 24-48 ore dall’intervento.
Quali sono i vantaggi e controindicazioni della MIVAT?
Rispetto alla chirurgia convenzionale, la MIVAT offre diversi vantaggi alle pazienti che vi si sottopongono, soprattutto in termini di risultati estetici e dolore postoperatorio. Tuttavia presenta anche alcune controindicazioni legate al tipo di tumore: questa tecnica infatti può essere utilizzata solo in caso di noduli unici con diametro massimo di 3 cm e posti nel contesto di piccole tiroidi. In sintesi, la MIVAT non può essere utilizzata in caso di:
- Gozzi recidivi riformati dopo un precedente intervento
- Presenza di tiroidite cronica
- Grandi tumori maligni
È inoltre possibile effettuare tale intervento anche per i tumori maligni di origine paratiroidea, ma solo de dagli esami diagnostici si fosse individuata con precisione la sede del carcinoma; durante l’intervento si possono asportare una o entrambe le ghiandole.