Peeling e inestetismi cutanei: l’evoluzione di una metodica

Peeling e inestetismi cutanei: l’evoluzione di una metodica

Editato da: Veronica Renzi il 27/11/2023

I moderni peeling chimici rappresentano un’arma formidabile, sicura ed economica nella correzione dei vari inestetismi cutanei. Ne parla l’esperto in Dermatologia e Medicina Estetica a Napoli, il Dott. Giuseppe Maria Izzo

Pelling: un trattamento adatto a tutti!

Negli ultimi venticinque anni, dopo la messa in commercio dei peeling all’acido glicolico a varie percentuali d’uso realizzati da Eugene Van Scott, geniale dermatologo americano che intuì le potenzialità correttive e terapeutiche degli alfa-idrossiacidi, numerosi medici e farmacologi hanno messo a punto una variegata e numerosa serie di peeling chimici e maschere attive, che ci consentono oggi di scegliere la tipologia più adatta alla patologia e al tipo di cute del paziente.

Il peeling chimico, oggi, è adatto praticamente a tutti i fototipi, dal tipo I, con cute chiara e capelli biondo-rossicci, al tipo V, tipico dell’Africa e degli afro-americani.

Molti ci dicono che il peeling non va praticato nei soggetti con fototipo V, ma sbagliano: la dimostrazione è nella grande casistica riportata da dermatologi quali Zein Obagi e Pearl Grimes negli Stati Uniti, Amhed Bourra nel Marocco, Eduardo Krulig dapprima in Venezuela e a Tenerife.

Oltre alla loro casistica e alla loro esperienza, ci preme ricordare le esperienze con pazienti indiani, cinesi e in genere dell’Estremo Oriente, che mostrano risultati notevoli nel trattamento del melasma.

Peeling: le giuste indicazioni nella correzione degli inestetismi e delle patologie

Dopo tanti anni di pratica di peeling chimici, siamo convinti che ogni problematica da risolvere ha ben più di una sola formulazione di peeling chimico: ogni medico praticherà quella di cui è padrone nell’utilizzo e che ha nella dotazione del proprio ambulatorio.                                                                                                                                                                    

Quali sono i peeling più adatti ai singoli inestetismi?

Nella nostra pratica clinica abbiamo valutato che, nella correzione del fotoaging, sono utili i peeling “strong”, come il moderno peeling al fenolo nelle sue varie percentuali d’uso, il TCA (non artigianale, ma prodotto da aziende certificate) con concentrazioni variabili dal 15 al 25%, oppure agenti chimici più soft, da utilizzare unitamente a creme o maschere attive con molecole modernamente formulate (nanostrutturate o liposomate) per poter essere veramente efficaci.

Nel trattamento del melasma cerchiamo di essere non invasivi ma progressivi, utilizzando agenti peeling “soft” e anche TCA a bassa concentrazione, facendo attenzione a non determinare eccessiva flogosi.

Infine, i peeling sono utili anche nell’acne attiva e cicatriziale. Nella prima sono utili tutti gli agenti peeling attivi sul follicolo pilo-sebaceo, come acido piruvico, acido salicilico e acido azelaico; nella forma cicatriziale è efficace l’utilizzo combinato di acido piruvico e TCA nella stessa seduta.

Peeling: la preparazione

Tutti i pazienti che si sottopongono ai peeling chimici devono seguire alcuni percorsi obbligati: nelle due settimane precedenti il trattamento e successivamente ad esso, quando la cute si ristruttura del tutto, devono utilizzare cosmeceutici specifici per l’inestetismo e il tipo di pelle, senza dimenticare l’indispensabile fotoprotezione alta o molto alta.

Concludendo, il peeling chimico oggi costituisce una splendida arma per combattere i vari inestetismi, ovviamente se in mano ad un medico che sia esperto nel loro utilizzo.

Medicina Estetica a Napoli