Perché soffri di incontinenza urinaria? Tutto ciò che devi sapere per prevenirla e trattarla

Pubblicato il: 17/09/2024 Editato da: Vittoria Marcucci il 17/09/2024

L'incontinenza urinaria è un disturbo più comune di quanto si possa pensare, e può influenzare significativamente la qualità della vita. La Dott.ssa Maria Cristina Camuffo, specialista in Urologia, ci spiega che riconoscere le cause alla base di questo problema è fondamentale per individuare il trattamento più adatto

 

Cos’è l’incontinenza urinaria e perché si verifica?

L’incontinenza urinaria si manifesta con la perdita involontaria di urina, un problema che può variare da perdite occasionali a una completa incapacità di controllare la vescica. Esistono diverse forme di incontinenza, ognuna con cause specifiche:

  • Incontinenza da sforzo: caratterizzata da perdite di urina durante attività che aumentano la pressione addominale, come tosse, starnuti o sollevamento di pesi.
  • Incontinenza da urgenza: nota anche come vescica iperattiva, si presenta con un improvviso e intenso bisogno di urinare, difficile da controllare.
  • Incontinenza mista: una combinazione dei sintomi dell’incontinenza da sforzo e da urgenza.
  • Incontinenza da rigurgito: si verifica quando la vescica non si svuota completamente, causando frequenti perdite.

 

Fattori di rischio e cause comuni

Molti fattori possono contribuire all’insorgenza dell’incontinenza urinaria. Tra i più comuni troviamo:

  • Età: il rischio di incontinenza aumenta con l’età, a causa di un indebolimento della muscolatura del pavimento pelvico e dei cambiamenti ormonali, specialmente nelle donne in menopausa.
  • Gravidanza e parto: durante la gravidanza, il peso del feto può esercitare pressione sulla vescica, e il parto può causare lesioni ai muscoli pelvici.
  • Interventi chirurgici: procedure come la rimozione della prostata (prostatectomia radicale) dell’utero (isterectomia) o del retto possono danneggiare i muscoli e i nervi coinvolti nel controllo della vescica.
  • Patologie neurologiche: i traumi midollari, le ernie discali e malattie come la Sclerosi Multipla, Parkinson, l'Alzheimer o l'ictus possono interferire con i segnali nervosi che controllano la vescica.
  • Obesità: il peso in eccesso aumenta la pressione sulla vescica e sui muscoli del pavimento pelvico, favorendo la comparsa dell’incontinenza.

 

Diagnosi dell’incontinenza: perché è fondamentale rivolgersi a uno specialista

Se sospetti di soffrire di incontinenza urinaria, è essenziale una diagnosi accurata per individuare la causa e pianificare il trattamento più efficace. Lo specialista potrebbe prescrivere una serie di esami, come:

  • Esame delle urine: per escludere infezioni o altre patologie che possano causare sintomi simili.
  • Diario minzionale: registrare la frequenza delle minzioni e degli episodi di incontinenza può aiutare a comprendere la gravità del problema.
  • Urodinamica: una serie di test per valutare la funzionalità della vescica e dell’uretra.
  • Ecografia pelvica: utile per esaminare eventuali anomalie strutturali.

 

Trattamenti disponibili: dalle terapie conservative all’intervento chirurgico

Esistono diverse opzioni di trattamento per l’incontinenza urinaria, a seconda della sua gravità e delle cause sottostanti.


Modifiche dello stile di vita e terapia comportamentale

I primi approcci al trattamento dell'incontinenza sono spesso conservativi e comprendono:

  • Esercizi per il pavimento pelvico (Kegel): rafforzare i muscoli del pavimento pelvico può ridurre le perdite di urina, soprattutto in caso di incontinenza da sforzo.
  • Dieta e idratazione: ridurre il consumo di caffeina e alcol, noti irritanti per la vescica, e mantenere una corretta idratazione può migliorare i sintomi.
  • Bladder training: tecniche per riabituare la vescica a tempi di minzione più regolari, particolarmente utile per l'incontinenza da urgenza.


Farmaci

In alcuni casi, il medico potrebbe prescrivere farmaci per controllare i sintomi. Ad esempio, gli antimuscarinici e il mirabegron possono ridurre gli spasmi della vescica, mentre i farmaci estrogenici possono migliorare il trofismo nelle donne in post-menopausa. È importante valutare le interazioni fra i farmaci che già si assumono e i loro possibili effetti collaterali.


Dispositivi medici

Per alcune forme di incontinenza, come quella da sforzo, esistono dispositivi che possono fornire supporto temporaneo o permanente:

  • Pessario vaginale: un anello inserito nella vagina che aiuta a sostenere la vescica e ridurre le perdite di urina.
  • Catetere: per chi ha difficoltà a svuotare completamente la vescica, un catetere può essere utilizzato per drenare l'urina in modo regolare.


Chirurgia

Se i trattamenti conservativi e farmacologici non sono sufficienti, l'intervento chirurgico potrebbe essere considerato. Alcune opzioni includono:

  • Inserimento di sling uretrale: una fascia sintetica viene posizionata sotto l'uretra per fornire supporto e prevenire le perdite.
  • Riparazione del pavimento pelvico: integrando le carenze con fasce sintetiche.
  • Neuromodulazione sacrale: un dispositivo impiantato che stimola i nervi sacrali, migliorando la funzione della vescica.

 

Prevenzione dell’incontinenza urinaria

Mantenere uno stile di vita sano può ridurre il rischio di sviluppare incontinenza urinaria o migliorare i sintomi:

  • Esercizio fisico regolare: attività come il Pilates o lo yoga possono rafforzare i muscoli pelvici.
  • Controllo del peso: mantenere un peso sano riduce la pressione sulla vescica.
  • Corretto uso dei farmaci: segui sempre le indicazioni del medico e non interrompere la terapia senza consultarlo.

 

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Come i giusti trattamenti possono restituirti serenità e controllo

L'incontinenza urinaria può essere gestita efficacemente con il giusto approccio terapeutico. Che si tratti di semplici esercizi o di interventi più complessi, è possibile migliorare la qualità della vita e ridurre al minimo i disagi causati da questo disturbo. Rivolgersi a uno specialista in Urologia è il primo passo per trovare una soluzione su misura e tornare a vivere serenamente.

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