Pillola blu: cosa c’è da sapere?

Pillola blu: cosa c’è da sapere?

Editato da: Marta Buonomano il 10/02/2022

Il nostro esperto in Andrologia ci spiega tutto quello che dovremmo sapere sui benefici e gli effetti della pillola blu

Pillola blu: com’è nata

Vent’anni fa veniva messo sul mercato un farmaco che avrebbe cambiato la vita di molti uomini: la cosiddetta pillola blu. Nel 1998 l’Agenzia Americana del Farmaco approvava infatti la commercializzazione del famoso farmaco. Le proprietà della pillola furono scoperte casualmente come effetti collaterali durante la sperimentazione di una terapia contro l’angina pectoris, una patologia cardiaca. Si rese infatti evidente che il principio attivo della pillola apportava effetti inaspettati sui corpi cavernosi dell’organo sessuale maschile provocando erezioni di lunga durata. Visti gli eccezionali risultati, il farmaco fu perfezionato e iniziò ad essere venduto per risolvere il problema della disfunzione erettile.

Le disfunzioni erettili e la pillola blu

uomoFornire un dato preciso riguardo al fenomeno delle disfunzioni erettili risulta particolarmente complesso. Tale problematica non è infatti solo presente dopo alcune operazioni chirurgiche, come per esempio durante trattamenti oncologici a carico della prostata, ma si può palesare anche in soggetti apparentemente sani che si trovano di fronte al problema più o meno frequentemente. Ecco dunque che l’idea di avere un alleato per evitare questo spiacevole problema rappresenta una riconquista, che sia della propria giovinezza, della propria mascolinità o del rapporto con l’altro sesso. Per questa ragione la famosa pillola blu è diventata con il tempo l’amica per eccellenza del sesso maschile.

Gli effetti psicologici

Questo trattamento non è infatti solo in grado di indurre una risposta fisiologica nel corpo dell’uomo, ma garantisce anche un effetto parapsicologico. Avere a disposizione un alleato in momenti di difficoltà, aiuta infatti ad accantonare la famosa ansia da prestazione, che altro non è che l’ansia provocata dal ricordo di un fallimento precedente. Si ritiene dunque che con questo magico aiuto tutto sia risolto e la propria serenità sia garantita.

Attenzione al “fai da te”

Con l’arrivo di tali farmaci si è però visto come spesso sia dietro l’angolo il pericolo del “fai da te” e che con esso vengano ignorate possibili patologie associate alle disfunzioni erettili. È infatti noto come molte ricerche scientifiche abbiano dimostrato che la disfunzione erettile possa essere il sintomo di un disturbo psicologica che va indagato a fondo così come una patologia a carico del cuore che è solita presentarsi nell’arco nei 5 anni successivi.

È fondamentale parlarne con il proprio medico

Risulta quindi evidente come di fronte a questi “insuccessi erettili” sia opportuno superare la vergogna che questa problematica comporta, confrontarsi con il proprio medico di fiducia ed essere seguiti da uno specialista che saprà indirizzare verso la corretta terapia per risolvere la problematica.

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